Limitare l’uso dei pesticidi per un’agricoltura più sostenibile
Vi è una considerevole pressione politica e sociale affinché sia ridotto l’impiego dei pesticidi e si migliori la sostenibilità dell’agricoltura di mercato. La IPM è un’alternativa sostenibile che si sforza di coltivare i raccolti con un’immissione minima di pesticidi, mediante un approccio olistico alla disinfestazione. Il progetto PURE (Pesticide use-and-risk reduction in European farming systems with integrated pest management), finanziato dall’UE, puntava a sviluppare soluzioni di IPM e a integrarle nelle pratiche agricole europee. Al progetto hanno partecipato ricercatori, aziende, agricoltori e consulenti. L’obbiettivo era quello di sviluppare delle strategie di disinfestazione mediante l’integrazione di nuove tecnologie e tecniche nelle soluzioni IPM, che erano state progettate, testate e valutate sul campo per i sistemi agricoli europei fondamentali: colture annuali seminate, ortaggi da campo, colture perenni e protette. A questo scopo sono stati sviluppati degli strumenti di valutazione per affrontare gli aspetti economici, ambientali e sociali della sostenibilità. I test sul campo hanno indicato che un approccio IPM può portare a una minore sostenibilità economica, ma con significativi benefici ambientali. I ricercatori hanno sviluppato delle strategie basate su modelli o su base sperimentale per contrastare la comparsa di ceppi aggressivi di parassiti, in aggiunta a innovativi strumenti diagnostici. Sono stati inoltre sviluppati degli strumenti di modellazione per aiutare a identificare soluzioni IPM nell’immediato futuro. Essi comprendevano tre piattaforme per progettare modelli ecologici, per prevedere i profili dei danni e per prevedere le perdite del raccolto causate da un profilo dei danni. Analogamente, sono stati progettati degli strumenti di ottimizzazione in aggiunta a un modello economico e del rischio relativo alla catena di produzione per colture frutticole e modelli per il genotipo vegetale ottimale e per l’impiego del genotipo per la ruggine gialla. Inoltre, i ricercatori hanno sviluppato un modello per multipli genotipi delle erbe infestanti e un modello generico della popolazione dei parassiti e dei nemici naturali nei paesaggi per l’impiego delle misure di controllo. Il progetto ha compiuto dei notevoli progressi sul fronte degli strumenti di biocontrollo. Esso ha inoltre studiato l’effetto delle pratiche di gestione del terreno sui meccanismi di soppressione delle malattie del suolo e la risposta dei nemici naturali alle strategie di correzione dell’ambiente. Inoltre è stato condotto uno studio sulla dipendenza multiscala dei parassiti da colture e ambiente semi-naturale. I partner del progetto hanno progettato e testato delle trappole per il campionamento dell’aria e delle tecniche ottiche per la mappatura della malattia. Inoltre, essi hanno ottimizzato le tecniche basate sulla reazione a catena della polimerasi per quantificare le specie fungine e hanno testato un prototipo di sistema di supporto decisionale per controllo delle erbe infestanti, diffusori di feromoni e dispositivi a vibrazione per impedire l’accoppiamento per la disinfestazione e anche per l’irrorazione di precisione. L’utilizzo dei pesticidi è aumentato costantemente nel corso degli ultimi decenni; è perciò fondamentale sviluppare nuovi strumenti per invertire questa tendenza, provvedendo allo stesso tempo alla domanda globale di cibo. PURE ha raccolto questa sfida sviluppando sistemi e strumenti per un minore utilizzo dei pesticidi senza limitare la produttività agricola.
Parole chiave
Pesticidi, agricoltura, gestione integrata parassiti, disinfestazione, coltivazione, sostenibilità, valutazione, esperimento, modellazione, evoluzione parassiti, biocontrollo, disinfestazione ecologica, tecnologia