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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Evaluation of Integrated Cardiac Imaging for the Detection and Characterization of Ischemic Heart Disease

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Imaging non invasivo per rilevare l'ischemia miocardiaca

Uno studio recente ha vagliato una tecnica di imaging cardiaco integrato non invasivo per la rilevazione della malattia cardiaca ischemica (MCI).

Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di morte in Europa. Anche se i tassi di mortalità cardiovascolare, divisi per età, sono in declino, la prevalenza della MCI sta aumentando a causa dell'emergere di nuovi fattori di rischio. Per ridurre ulteriormente la mortalità e la morbilità cardiovascolari, sono necessari una migliore prevenzione e una migliore gestione della MCI. Una tecnica comune per la diagnosi della MCI è l'angiografia coronarica invasiva, ma i suoi attuali risultati diagnostici non sono ottimali a causa del poco uso di test non invasivi prima dello studio invasivo. Il progetto EVINCI-STUDY, finanziato dall'UE, ha studiato la precisione diagnostica della combinazione di informazioni anatomiche non invasive provenienti dall'angiografia coronarica per tomografia computerizzata (CTCA) con informazioni funzionali raccolte tramite l'imaging sotto stress. Lo scopo è ottenere una rilevazione e una caratterizzazione più precoce e non invasiva e così una migliore gestione della MCI. I partner del progetto hanno svolto lo studio in una coorte di 697 pazienti con un sospetto di MCI e una probabilità di malattia medio-bassa, selezionati in 14 centri clinici in tutta Europa. Il confronto della precisione di diverse tecniche di imaging usate per rilevare la malattia coronarica causata da ostruzione e prevedere la rivascolarizzazione hanno rivelato che la CTCA rendeva meglio dal punto di vista diagnostico rispetto all'imaging sotto stress. Le tecniche di imaging basate sulla perfusione (tomografia computerizzata a emissione di un singolo fotone (SPECT) e la tomografia a emissione del positrone (PET)) avevano una sensibilità maggiore, mentre le tecniche basate sulla valutazione del movimento delle pareti cardiache (ecocardiogramma (ECHO) e risonanza magnetica cardiaca (RMC)) avevano una maggiore specificità. Inoltre, l'integrazione della CTCA con l'imaging funzionale ha aumentato la precisione diagnostica solo dell'imaging funzionale. I membri del progetto hanno implementato uno strumento elettronico multimodale per permettere l'organizzazione e la visualizzazione di tutte le informazioni disponibili (cliniche, biologiche e imaging cardiaco) per un singolo paziente. Questo ha assicurato una facile presentazione delle informazioni integrate a livelli multipli di complessità a specialisti e medici, compresi i medici generici. La speranza è che negli anni a venire ci sia una riduzione dell'uso di procedure invasive, rivascolarizzazione inappropriata e costi sanitari dovuti a una cattiva gestione. Inoltre una diagnosi precoce potrebbe promuovere la prevenzione e i programmi di cure precoci.

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