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Contenuto archiviato il 2024-06-18

MEMS-Based Electric Micropropulsion for Small Spacecraft to Enable Robotic Space Exploration and Space Science

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Piccoli satelliti cercano di raggiungere le stelle

Inviare un satellite nello spazio e metterlo in orbita richiede centinaia di migliaia di litri di combustibile. Ma se tutto questo propellente non fosse necessario?

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Gli scienziati europei del progetto MICROTHRUST hanno progettato un minuscolo motore alimentato con un liquido ionico, precisamente EMI-BF4. Questo composto è formato da molecole elettricamente cariche chiamate ioni ed è liquido a temperatura ambiente. Gli ioni vengono estratti dal liquido e quindi proiettati mediante un campo elettrico per generare la propulsione. Questo è il principio alla base del motore ionico MICROTHRUST: il carburante non viene bruciato, ma viene espulso. Nel motore sviluppato gli ioni sono emessi da una serie di minuscoli ugelli di silicio, oltre 1 000 per centimetro quadrato. Il carburante viene prima guidato da un serbatoio all'estremità dei micro ugelli, dove gli ioni sono accelerati e infine emessi dalla parte posteriore del satellite. Il sistema di espulsione degli ioni richiede un elevato voltaggio elettrico, ma l'energia disponibile a bordo di un nanosatellite è limitata a poche piccole celle solari (o circa 4 W di corrente). Questa difficoltà è stata superata grazie alla miniaturizzazione del sistema. Il minuscolo motore non è stato costruito per lanciare in orbita i satelliti; invece, esso è stato progettato per aiutare il veicolo spaziale a manovrare una volta che si trova nello spazio, un'operazione che in precedenza richiedeva motori ingombranti e costosi. Il nuovo motore ultra-compatto permetterà ai satelliti di cambiare direzione mentre orbitano a 40 000 km/h. Il primo prototipo di MICROTHRUST del motore è già uscito dai laboratori e può essere testato in condizioni reali con la missione CleanSpace One: un nanosatellite per ripulire lo spazio in fase di sviluppo. I nanosatelliti sono molto più economici di quelli più grandi, ma attualmente non possiedono un efficace sistema di propulsione e sono perciò bloccati nella loro orbita attorno alla Terra. I risultati del progetto potrebbero dare inizio a una nuova era dell'esplorazione spaziale a basso costo.

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