Effetti del surriscaldamento globale sulla diversità genetica
Si prevede che gli ambienti estremi, come il Mar Baltico, favoriranno in particolare gli organismi che meglio si adattano agli enormi intervalli di temperatura e salinità della regione. Un recente controllo ha scoperto che molte specie che vivono nel Mar Baltico dimostrano una diversità intraspecifica inferiore rispetto al Mare del Nord o all'Atlantico. Pertanto ci si domanda se la diversità genetica diminuisca a causa dello stress ambientale o se le popolazioni marginali abbiano i livelli più bassi di diversità genetica. Grazie ai finanziamenti dell'UE il progetto IDA sta studiando le forze selettive alla base della perdita di diversità genetica nelle alghe brune (Fucus vesiculosus), un'alga comune e una specie chiave nel Mar Baltico. I partner di progetto stanno conducendo anche esperimenti di laboratorio su F. vesiculosus per determinare l'adattamento di diversi genomi. Temperatura e salinità influenzano il successo della germinazione in F. vesiculosus, con una sensibilità alla temperatura che varia tra i genotipi. Gli scienziati hanno cercato polimorfismi genetici, la presenza di due o più forme diverse nella stessa specie, in F. vesiculosus esaminandone la risposta all'attività erbivora. I ricercatori hanno studiato la base genetica della difesa anti-erbivora, ovvero quando l'alga produce metaboliti in risposta all'attacco da parte di gasteropodi marini. I risultati dimostreranno che è possibile usare un approccio di genomica ecofunzionale per ottenere nuove informazioni sui meccanismi di difesa delle alghe. I dati raccolti dal consorzio IDA contribuiranno quindi a determinare solo uno dei molti effetti previsti del surriscaldamento globale sulla specie: la diversità genetica.