Monitoraggio delle regioni costiere con il comportamento delle pulci di mare
Le stupende coste europee del Mediterraneo sono sotto pressione da parte dello sviluppo turistico e di altre forme di attività economica. Tuttavia, questa regione è una delle più diverse al mondo dal punto di vista biologico e si deve proteggere per le generazioni future. Il progetto MEDCORE ha monitorato i cambiamenti di queste regioni costiere e dei loro ecosistemi per sviluppare una serie di indicatori in grado di inviare allarmi tempestivi sulla degradazione ambientale. I partner MEDCORE dell'Università di Firenze hanno studiato le variazioni nel comportamento delle pulci di mare. Queste piccole creature si trovano nelle spiagge e ai margini degli ambienti costieri, come le lagune e le foci. I cambiamenti nel loro comportamento si possono usare per determinare se un ecosistema costiero inizia a degradarsi. Gli scienziati hanno studiato i pattern comportamentali, che erano facili da registrare durante il lavoro sul campo e che si potevano controllare in condizioni di laboratorio. Questi includevano la posizione delle pulci di mare in substrati secchi o umidi e i loro bioritmi quotidiani. Vi era inoltre l'abilità di queste creature di adattarsi rapidamente al nuovo ambiente quando passano dal litorale alla spiaggia alta più secca, una delle capacità di sopravvivenza considerate più importanti. È stato studiato anche il livello di variazione in ogni popolazione di pulce di mare campionata. Si trattava di confrontare i campioni raccolti in diversi periodi dell'anno e da diverse popolazioni e specie di pulci di mare. I dati di base dei siti di studio raccolti da altri partner di progetto sono stati usati per ottenere una visione più chiara del comportamento delle pulci di mare. È stato possibile valutare l'idoneità dei siti di studio selezionati dal loro comportamento adattativo. Questa tecnica era più efficace delle stime delle variabili ambientali, che possono venire influenzate molto dalle modifiche del clima e da stagione a stagione. I risultati sono stati inseriti in un database per gli studi comparativi delle regioni costiere del Mediterraneo, dell'Atlantico orientale e del Mar Baltico, dove vivono le stesse specie di pulce di mare. Il programma di monitoraggio è stato ora applicato ad altre specie imparentate di pulce di mare in Cile e Uruguay.