Da piccole cose nascono grandi cose
L'arabetta comune, o Arabidopsis thaliana, è oggetto di ampi studi. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ad esempio, ha analizzato gli effetti dell'assenza di peso nelle sue colture cellulari sul razzo Maxus 7. È di facile coltivazione e presenta un ciclo di vita molto breve. La pianta, inoltre, viene comunemente utilizzata come modello per la ricerca genetica, ed è stata una delle prime piante a essere sequenziata. Dal punto di vista genetico, tratti come il tasso di crescita sono complessi, per cui sono associati a un'elevata poligenicità e implicati in loci di caratteri quantitativi (QTL) a effetto microscopico. Prima dello studio NATURAL, un progetto europeo finalizzato alla ricerca di variazioni genetiche dell'arabetta, l'attenzione degli scienziati è stata dedicata solo all'impatto dei QTL a effetto macroscopico. Gli scienziati della società Max Planck in Germania hanno analizzato un tratto del DNA dell'arabetta di un centiMorgan di lunghezza, alla ricerca dei geni che influenzano la crescita della pianta. La lunghezza è significativa, dal momento che in questo pezzo di DNA la ricombinazione avviene in percentuale inferiore all'1%. In quest'area, quindi, non si verificherà alcuna separazione dei marcatori, per cui la sequenza rimarrà probabilmente intatta. In questo pezzo di DNA relativamente piccolo, gli studiosi hanno rilevato due piccoli QTL implicati nel tasso di crescita. L'interesse per i produttori di piante risiede nel fatto che entrambi i QTL presentavano un effetto modificante su altri geni, per cui potevano essere ritenuti altamente epistatici. Uno dei geni, inoltre, era codificato per una cinasi proteica, un regolatore della crescita. Questo particolare gene si è rivelato molto attivo nel mantenimento del polimorfismo genetico. Il fenomeno del bilanciamento della selezione ha un importante significato nella produzione delle piante per incoraggiare e mantenere la variabilità genetica. In questa indagine è stata analizzata solo una frazione del potenziale del DNA per la regolazione del tasso di crescita nell'arabetta. Se questo risultato esprime una tipicità della sua struttura genetica, l'enorme potenziale genetico dell'arabetta può essere applicato alla coltivazione delle piante, con notevoli ritorni dal punto di vista commerciale.