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Contenuto archiviato il 2024-05-15

Fractures and self-healing within the excavation disturbed zone in clays

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Soluzioni per mettere al sicuro le zone disturbate dallo scavo

All'interno delle Montagne del Giura scienziati europei hanno fatto una scoperta fondamentale che potrebbe contribuire a evitare che i radionuclidi fuoriescano da depositi geologici futuri.

Le centrali nucleari costituiscono un componente importante del portafoglio energetico di diversi Stati membri dell'UE. Ciò che non è stato ancora deciso è dove conservare in modo sicuro i rifiuti radioattivi prodotti da questi impianti. Un'idea che sta diventando sempre più popolare è quella dei depositi geologici costruiti nei depositi di argilla. Un problema da considerare è comunque l'aumento del rischio di contaminazione tramite lo scavo usato per accedere al deposito. L'organizzazione belga Euridice ha coordinato un progetto Euratom per studiare l'impatto delle cosiddette zone disturbate dallo scavo (EDZ) sul rendimento dei depositi sotterranei. Partendo da ricerche precedenti che identificavano l'orientamento ideale del foro, NAGRA e i suoi partner SELFRAC hanno creato nuovi fori nel centro di ricerca del Mont Terri in Svizzera. Una volta riempito con acqua di formazione sintetica, è stata usata una strumentazione speciale, come i dilatometri, per misurare la trasmissività lungo la parete del foro. NAGRA ha dimostrato che la trasmissività poteva essere notevolmente ridotta nelle EDZ portando la pressione del dilatometro a 5MPa. Come risultato si ha una capacità di trasferimento dei fluidi ridotta di diversi ordini di grandezza lungo l'asse del foro. Ciò riduce di molto il rischio che i radionuclidi fuoriescano e contaminino l'ambiente circostante.

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