Calibrazione di sismometri ottici ultramoderni
Il Programma per l'energia, l'ambiente e lo sviluppo sostenibile (EESD) finanzia progetti in grado di aumentare le difese dell'Europa nel caso di calamità naturali. I terremoti sono frequenti in molte parti d'Europa e possono provocare la perdita di vite umane e danni alle cose. Un progetto dell'EESD, intitolato OPTSDET, puntava alla realizzazione di una nuova generazione di sensori sismici basati sull'ottica avanzata. L'Istituto nazionale di ricerca e sviluppo di geofisica (NIEP), che è un partner di OPTSDET, ha raccolto la sfida della calibrazione dei nuovi sensori. L'Istituto ha messo in atto l'esperienza fatta durante la gestione della rete sismica nazionale rumena. La difficoltà principale incontrata dai sismologhi rumeni riguardava la mancanza delle attrezzature di calibrazione esistenti progettate per la strumentazione ottica. I sismologhi hanno deciso di fare la calibratura con un sismometro elettromagnetico (EM) convenzionale. Per riuscire a coprire la gamma di frequenza necessaria, l'Istituto ha elaborato un approccio costituito da due fasi. La misurazione corretta di terremoti di piccola entità necessita di un rapporto segnale-rumore. Per questo motivo l'Istituto ha piazzato i sensori in una camera speciale in luoghi silenziosi (per esempio in grotte o cantine). Dopo aver completato questa fase, i sensori sono stati spostati in laboratori e su una tavola a scosse. Siccome la frequenza del movimento della tavola è nota, questa informazione può essere utilizzata per calibrare di conseguenza la reazione dell'EM e dei sismometri ottici. Per il sensore EM di riferimento, l'Istituto ha proposto il modello S-13 di Teledyne Geotech, che ha funzionato in modo affidabile sul campo nella rete nazionale rumena. Maggiori informazioni sono reperibili nella relazione redatta dall'Istituto per OPTSDET che descrive in maniera dettagliata l'operazione di calibrazione.