Valutare le potenzialità dell’Europa in relazione allo stoccaggio sotterraneo dell’idrogeno
L’idrogeno rinnovabile, che viene prodotto utilizzando energia elettrica rinnovabile per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno, è una promettente fonte di energia pulita, che potrebbe permettere di raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare completamente l’economia europea. Ciononostante, nel 2022 meno dell’1% degli 8 milioni di tonnellate di idrogeno impiegati nell’UE è stato prodotto mediante energia elettrica rinnovabile. Al tempo stesso, secondo il World Energy Outlook 2024 dell’AIE, la domanda di idrogeno in Europa potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050. «Per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, questo fabbisogno deve essere soddisfatto mediante idrogeno rinnovabile o a basso contenuto di carbonio, per cui si prevede che la quota di idrogeno rinnovabile all’interno di tutto quello prodotto aumenterà in modo significativo», afferma Holger Cremer, responsabile di progetto senior presso l’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata (TNO, Toegepast-Natuurwetenschappelijk Onderzoek). Lo stoccaggio su larga scala dell’idrogeno, pertanto, risulterà essenziale per il successo in tal senso. Nell’ambito del progetto HyUSPRe, un consorzio di ricercatori ha esplorato la fattibilità di stoccare in varie parti d’Europa l’idrogeno in serbatoi porosi, come i giacimenti di gas esauriti e le falde acquifere, valutando successivamente il modo in cui ciò potrebbe aiutare l’Europa a realizzare un sistema energetico a emissioni zero entro il 2050. Secondo quanto messo in luce dai risultati, nel 2050 saranno necessarie capacità di stoccaggio comprese tra 80 e 270 TWh, due terzi delle quali in serbatoi porosi. «Sulla base dei risultati ottenuti da questa ricerca, il consorzio HyUSPRe ha concluso che non esistono ostacoli all’implementazione: ciò che è stato desunto, quindi, può essere considerato incoraggiante», aggiunge Cremer, che ha rivestito il ruolo di coordinatore del progetto HyUSPRe.
Comprendere i processi dell’utilizzo di serbatoi porosi e i rischi associati
Uno degli obiettivi di HyUSPRe era quello di comprendere in modo migliore i processi chiave relativi allo stoccaggio dell’idrogeno in serbatoi porosi nel sottosuolo, nonché i rischi associati. Attraverso lo svolgimento di svariati esperimenti di laboratorio, il consorzio ha studiato i fondamentali processi geochimici, geomeccanici, microbiologici, di flusso e trasporto in atto nei serbatoi porosi in presenza di idrogeno. HyUSPRe ha puntato a comprendere e ridurre al minimo i rischi associati alle reazioni e alle interazioni con le rocce, i fluidi e i microbi presenti nei serbatoi, nonché la durata e l’integrità della roccia serbatoio, della roccia di copertura e dei materiali dei pozzi esposti all’idrogeno.
Mappare le potenzialità europee per lo stoccaggio di idrogeno rinnovabile
Oltre ai principali risultati ottenuti per via sperimentale, il progetto ha prodotto un atlante dello stoccaggio sotterraneo europeo di idrogeno al fine di fornire una panoramica sul potenziale di utilizzo dei siti impiegati per l’immagazzinamento di gas nel sottosuolo che esistono in Europa. Un altro importante risultato è stata la pubblicazione del rapporto sul sistema di idrogeno su scala europea, che valuta il ruolo svolto dallo stoccaggio dell’idrogeno in serbatoi porosi in relazione al futuro sistema europeo basato su questo elemento. Il team ha inoltre creato una tabella di marcia per garantire un’implementazione di successo dello stoccaggio sotterraneo di idrogeno nei bacini porosi in Europa.
Creare una comunità europea per lo stoccaggio dell’idrogeno
La ricerca sullo stoccaggio dell’idrogeno nel sottosuolo è ancora agli inizi, per cui risultano necessari ulteriori sviluppi e ricerche per ridurre ulteriormente i rischi associati a questa tecnologia, agevolandone il percorso verso l’implementazione commerciale. Il lavoro svolto nell’ambito di HyUSPRe avrà seguito nel quadro del progetto EUH2STARS, finanziato da Orizzonte Europa, che dimostrerà lo stoccaggio dell’idrogeno in un serbatoio poroso in Austria. «In caso di successo, questo dimostratore rappresenterà un passo fondamentale verso la realizzazione di una futura infrastruttura di stoccaggio sotterraneo dell’idrogeno in Europa», osserva Remco Groenenberg, lo scienziato a capo del progetto HyUSPRe presso il TNO. Il consorzio è fiero dei risultati ottenuti e degli indizi acquisiti grazie al lavoro sperimentale e di modellizzazione, il tutto in stretta collaborazione con i partner industriali. «In questo modo abbiamo certamente contribuito alla formazione di una comunità europea attiva nello stoccaggio dell’idrogeno», concludono Cremer e Groenenberg congiuntamente.
Parole chiave
HyUSPRe, idrogeno rinnovabile, energia, verde, stoccaggio, serbatoi porosi, comunità