Qualità ed economicità sono la chiave per una ristrutturazione di successo
Gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo energetico dell’UE e del 36 % delle emissioni di gas serra. La semplice transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili non sarà quindi sufficiente per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Saranno inoltre necessari enormi sforzi per rendere i nostri edifici più efficienti dal punto di vista energetico. «Qualcosa come l’85 % degli edifici attualmente in piedi in Europa ha 20 o più anni, e il 95 % di questi sarà ancora in piedi nel 2050», osserva Sarah Mekjian, membro del progetto outPHit, di Climate Alliance in Germania. «Ciò significa che la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente in Europa è assolutamente fondamentale». Mekjian sottolinea inoltre che il raggiungimento dell’efficienza energetica degli edifici è una questione sociale urgente. Circa 40 milioni di europei non sono riusciti a mantenere la propria casa adeguatamente calda nel 2022.
Aspetti ambientali e sociali della ristrutturazione
Il progetto outPHit, coordinato dal Passive House Institute in Germania, è stato lanciato nel 2020 con l’obiettivo di affrontare sia gli aspetti ambientali che quelli sociali della ristrutturazione. Questo risultato è stato ottenuto concentrandosi sulla garanzia della qualità, oltre che sulla velocità e sull’efficacia in termini di costi. Per quanto riguarda la garanzia della qualità, il progetto ha realizzato una serie di casi studio di ristrutturazione che soddisfano i requisiti di prestazione energetica dello EnerPHit Standard, «forse lo standard più rigoroso e completo al mondo per le riqualificazioni energetiche», afferma Mekjian. Il secondo elemento chiave del progetto è stata l’applicazione di elementi prefabbricati come mezzo rapido ed economico per soddisfare gli standard EnerPHit. «Volevamo dimostrare che è possibile realizzare una ristrutturazione profonda in modo più semplice e che non si tratta di fantascienza», aggiunge. La prefabbricazione prevede l’assemblaggio di componenti, come le strutture di pareti e tetti, fuori dal cantiere e il loro trasporto in cantiere. Con l’aggiunta di pannelli solari, questi concetti possono trasformare gli edifici esistenti in produttori di energia rinnovabile in poche settimane.
Obiettivi climatici e povertà energetica
Il progetto ha applicato i principi della prefabbricazione e gli standard EnerPHit a una serie di casi studio in sette paesi europei. Gli edifici ristrutturati comprendono appartamenti multifamiliari, uffici amministrativi e alloggi sociali. «Ci sono state diverse storie di successo», dice Mekjian. «Un edificio per uffici ristrutturato in Francia è stato in grado di eliminare i radiatori, perché gli occupanti non ne avevano più bisogno». In Grecia, la reticenza di un condominio si è trasformata in entusiasmo dopo che i residenti che hanno partecipato ai lavori di ristrutturazione hanno visto ridurre drasticamente le loro bollette energetiche. «Le prestazioni energetiche estreme non riguardano solo il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici», osserva. «È anche l’unico modo per affrontare la povertà energetica».
Prendere decisioni di base per la ristrutturazione
Il progetto, il cui completamento è previsto per la fine di agosto 2024, continuerà ad aggiornare e pubblicare i risultati dei suoi studi di caso man mano che saranno online. Il team prevede inoltre di sviluppare e pubblicare uno strumento che aiuti le associazioni edilizie e i residenti a prendere decisioni di base in materia di ristrutturazione. Per i professionisti, saranno sviluppati materiali di formazione per aumentare la consapevolezza delle soluzioni prefabbricate, mentre le lezioni estratte dai casi di studio aiuteranno i pianificatori ad affrontare le situazioni difficili. Una volta completato il progetto, tutte le informazioni finiranno su Passipedia, una piattaforma online completa per le informazioni sulle abitazioni a basso consumo energetico.
Parole chiave
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