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Smascherare meglio le fake news grazie a una banca dati dei falsi noti

È vero ciò che sto leggendo (o guardando) online? Un progetto sostenuto dall’UE ha ottimizzato uno strumento che aiuta i giornalisti e i verificatori di fatti a distinguere la verità dalle menzogne.

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La verifica dei contenuti online può essere un processo dispendioso in termini di tempo richiesto e sforzo necessario, e i recenti progressi compiuti nell’ambito dell’intelligenza artificiale hanno reso ancora più facile la creazione e la diffusione di testi, immagini e video falsi e fuorvianti. In soccorso per risolvere questo problema giungono strumenti che aiutano i giornalisti e i fact-checker a verificare tali informazioni, uno dei quali è il Database of Known Fakes (ovvero banca dati dei falsi noti). Noto con il proprio acronimo, DBKF, il database è stato sviluppato nell’ambito di un precedente progetto dell’UE chiamato WeVerify ed è stato ora ottimizzato nel quadro del progetto vera.ai finanziato dall’UE. Lo scopo principale della banca dati è quello di fornire assistenza a professionisti quali giornalisti, investigatori attivi nel campo dell’intelligence open-source e difensori dei diritti umani per consentire loro di risparmiare tempo ed essere più efficienti nel proprio compito di verificare i fatti e smascherare le notizie false. Un’affermazione, un’immagine o un video sono già stati sfatati da fact-checker affidabili, approvati dall’International Fact-Checking Network? Gli utenti possono ora scoprirlo facilmente, avendo inoltre accesso a informazioni quali chi se ne è occupato, quando e in che modalità. «Sfruttando l’analisi del testo, la somiglianza visiva e tecnologie semantiche, DBKF fornisce potenti funzionalità di ricerca (al di là del semplice filtro attraverso parole chiave) e consente di acquisire nuovi indizi sulle campagne di disinformazione», riferisce una notizia pubblicata sul sito web di vera.ai. Gli utenti possono effettuare ricerche utilizzando una frase chiave oppure filtrare per lingua, fonte di fact-checking, autore, luogo e altri elementi, avendo la possibilità di ordinare i risultati sulla base della data o della rilevanza. Grazie alla compatibilità multilingue, gli utenti possono ottenere risultati in sette lingue contemporaneamente; inoltre, i filtri per localizzazione o tema facilitano il confronto tra le diverse citazioni in vari idiomi, consentendo una maggiore comprensione delle differenze in ambito di disinformazione tra contesti o regioni differenti. Sebbene il database si concentri principalmente sull’obiettivo di smascherare le fonti provenienti dall’UE, come si legge nella notizia «si sforza anche di coprire contenuti di fact-checking da tutto il mondo (ad esempio Nord America Africa e Asia) per garantire eterogeneità in termini di situazioni e prospettive». Non sono solo i professionisti di cui sopra ad avere accesso alla banca dati: DBKF, infatti, è disponibile anche per il pubblico generale, per cui i ricercatori che studiano come si diffonde la disinformazione o i cittadini desiderosi di verificare la veridicità di ciò che hanno visto o letto hanno parimenti accesso a questo prezioso strumento. Un video pubblicato sul canale YouTube di verai.ai fornisce dettagli sulle modalità di funzionamento del database.

Formazione online

Le funzionalità di ricerca della banca dati DBKF sono state integrate nel pluripremiato plugin di InVID e WeVerify. L’Osservatorio europeo dei media digitali, in collaborazione con verai.ai e altri due enti, ha organizzato un modulo di formazione online per aiutare gli utenti a familiarizzarsi con gli strumenti di verifica di InVID e WeVerify. La formazione è aperta a tutte le parti interessate a combattere la disinformazione. I partecipanti avranno la possibilità di apprendere come utilizzare gli strumenti avanzati necessari ai fact-checker, ai giornalisti e ai ricercatori attivi nella lotta contro la disinformazione, nonché di conoscere nuove funzionalità, come il rilevatore di media sintetici del progetto vera ai. (vera.ai: VERification Assisted by Artificial Intelligence). Tra gli altri vantaggi figura l’accesso alla versione beta. La sessione online si terrà il 6 dicembre 2023, dalle 16:00 alle 17:30 CET, mentre il termine delle candidature è fissato per il 27 novembre alle 17:00 CET (ora di Firenze). Ulteriori edizioni di questo modulo di formazione verranno ripetute periodicamente. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto vera.ai

Parole chiave

vera.ai, Database of Known Fakes, fake news, disinformazione, fact-checking, fatto, verificatore di fatti, verifica, plugin di InVID e WeVerify

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