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Recovery of Tungsten, Niobium and Tantalum occurring as by-products in mining and processing waste streams

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Recupero di materie prime critiche in un’economia circolare

L’Europa aumenterà presto gli approvvigionamenti di materie prime critiche come tungsteno, niobio e tantalio grazie a tecnologie di lavorazione che consentono di recuperarle dai rifiuti europei.

Attualmente per l’UE le materie prime critiche sono 34. Si tratta di materiali estremamente importanti per l’economia dell’UE, ma il loro approvvigionamento è a rischio. Tra questi figurano tungsteno, niobio e tantalio. Recuperarli dai rottami pre-consumo e dagli scarti di lavorazione non solo contribuirà ad aumentare la forza e l’indipendenza dell’Europa ma darà anche un importante contributo alla realizzazione di un’economia a rifiuti zero. L’obiettivo del progetto TARANTULA, finanziato dall’UE, era quello di sostenere questo sforzo sviluppando un kit di tecnologie metallurgiche innovative, efficienti e flessibili con una selettività e tassi di recupero elevati per tungsteno, niobio e tantalio.

Piccole quantità di metalli essenziali non sostituibili

Tungsteno, niobio e tantalio sono metalli refrattari caratterizzati da una straordinaria resistenza al calore e all’usura. Sono essenziali per molte applicazioni critiche, tra cui l’energia eolica, la robotica, la stampa 3D e le tecnologie digitali. Non esistono sostituti validi e, senza di essi, la fornitura di prodotti come utensili e stampi da taglio, motori a turbina, motori di trazione, droni e microelettronica sarebbe minacciata. Secondo la coordinatrice del progetto Lourdes Yurramendi di TECNALIA Research and Innovation, «nonostante disponga delle maggiori risorse e riserve di tungsteno, la Cina è divenuta importatrice netta di minerali e concentrati di tungsteno. La produzione primaria dell’UE di minerale di tungsteno, che avviene principalmente nelle miniere situate in Austria, Portogallo e Spagna, copre solo una minima parte della domanda interna dell’UE. Analogamente, pur disponendo di alcuni giacimenti di niobio, l’UE non produce alcun minerale di niobio ed è interamente dipendente dalle importazioni. Di fatto, i depositi in Brasile coprono oltre il 90 % della domanda di niobio dell’UE e del mondo. L’UE importa anche il 100 % del tantalio, principalmente dall’Africa. È fondamentale trovare fonti alternative e secondarie di tungsteno, tantalio e niobio».

Fonti antropiche in un’economia a rifiuti zero

L’estrazione mineraria convenzionale consente di ottenere le materie prime primarie dai giacimenti. Le materie prime secondarie sono estratte e lavorate da rifiuti antropici. TARANTULA «estrae» tungsteno, niobio e tantalio da scarti industriali e rifiuti della lavorazione dei minerali estratti (sterili e scorie). I solventi eutettici profondi hanno facilitato la separazione di oltre il 90 % del tungsteno nei residui dei processi industriali e negli sterili su scala di laboratorio. La successiva estrazione con solvente con liquidi ionici ha permesso di recuperare oltre il 99 % del tungsteno estratto (sotto forma di ossido di tungsteno). «I risultati del progetto TARANTULA confermano il potenziale del processo di garantire un approvvigionamento annuale sostenibile di tungsteno equivalente al 50 % dell’attuale produzione primaria dell’UE», osserva Yurramendi. Niobio e tantalio sono spesso presenti nello stesso campione. La tecnologia multifase del progetto è in grado di recuperare entrambi come prodotti commercializzabili separati. Il team ritiene che le ottimizzazioni consentiranno di ottenere tantalio e niobio di alta qualità equivalenti rispettivamente ad almeno il 120 % e il 5 % della domanda annuale dell’UE.

Aumentare la preparazione tecnologica

«Abbiamo sviluppato e testato diverse tecnologie ecologiche e scalabili. La combinazione di ionometallurgia ed elettrometallurgia è risultata la migliore dal punto di vista tecnico, economico e ambientale. Le tecnologie più promettenti sono state ulteriormente potenziate e ottimizzate nel nostro prototipo, progettato per produrre ossidi metallici a una capacità di un chilogrammo al giorno, con prodotti che soddisfano le specifiche commerciali dei loro più ampi segmenti di mercato grazie a test rigorosi», aggiunge Yurramendi. Il team sta già presentando i propri materiali riciclati in rivestimenti a base di ossidi di ciascuno dei tre e un rivestimento a base di carburo di tungsteno, attualmente su scala di laboratorio. I risultati di TARANTULA aumenteranno l’autonomia strategica dell’UE e la sua forza nei mercati competitivi, riducendo al contempo gli sprechi.

Parole chiave

TARANTULA, tungsteno, niobio, tantalio, scarti di lavorazione mineraria, materie prime critiche, economia a rifiuti zero, ionometallurgia, elettrometallurgia, rivestimenti

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