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Multi-modal, multi-scale retinal imaging

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L’imaging ad alta tecnologia consente di sperare nel trattamento delle patologie retiniche

Le patologie retiniche sono difficili da individuare e molte non vengono diagnosticate. Oggi, è stata sviluppata una nuova tecnologia di imaging che potrebbe condurre a diagnosi accurate e tempestive in grado, potenzialmente, di migliorare la qualità della vita di milioni di pazienti.

La retina, ovvero la membrana sensoriale situata nella parte posteriore dell’occhio che capta la luce, è essenziale per una visione chiara. Le patologie retiniche, quali la degenerazione maculare legata all’età e la retinopatia diabetica, sono le cause principali di compromissione visiva e cecità, e possono avere un grave impatto sulla qualità della vita dei pazienti. «Il numero di pazienti affetti da patologie retiniche è destinato a raddoppiare nei prossimi 40 anni, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione», afferma Xavier Levecq, coordinatore del progetto MERLIN e direttore tecnico di Imagine Eyes, un’azienda con sede in Francia. «Il lato positivo è la sempre maggiore disponibilità di nuove terapie efficaci per trattare queste patologie.» Ancora oggi, tuttavia, molte di esse non vengono individuate e ciò è dovuto in parte al fatto che le tecnologie di imaging all’avanguardia presentano tuttora capacità limitate nell’identificazione di minuscoli dettagli nella retina dei pazienti. Questa carenza comporta che molte patologie possono svilupparsi in modo silente per anni e provocare notevoli danni nelle cellule della retina senza essere rilevate.

Miglioramento dell’imaging retinico

Il progetto MERLIN ha cercato di affrontare questo problema sanitario con il miglioramento dell’imaging retinico. «La nostra ambizione è stata quella di sviluppare un nuovo dispositivo di imaging retinico in grado di rispondere a esigenze cliniche non soddisfatte», spiega Levecq. «In primo luogo, abbiamo voluto consentire ai medici di trattare i pazienti prima dell’insorgenza di perdite della vista irreversibili, grazie a una tecnologia di imaging in grado di rilevare i segni microscopici iniziali delle patologie retiniche.» L’obiettivo successivo è stato fornire una soluzione per ridurre la durata delle sperimentazioni cliniche, con un dispositivo in grado di misurare le variazioni microscopiche delle lesioni retiniche nel corso del tempo. «Infine, abbiamo voluto creare una base solida per lo sviluppo di approcci terapeutici personalizzati, grazie a informazioni diagnostiche complete a livello cellulare per la retina», aggiunge Levecq. Per raggiungere questi obiettivi, MERLIN si è basato su un progetto precedente chiamato FAMOS, che ha sviluppato un prototipo di dispositivo in grado di consentire l’imaging tridimensionale della retina su scala cellulare. MERLIN ha cercato di avvicinare al mercato questa tecnologia e di migliorarne ulteriormente la precisione. A tal fine sono state inserite le seguenti tecnologie: un oftalmoscopio a scansione laser, che acquisisce immagini della retina a velocità elevate; la tomografia ottica a radiazione coerente (OCT, Optical Coherence Tomography), in grado di ottenere informazioni dettagliate sui vari strati della retina; e infine l’angio-OCT, che premette di esaminare il sistema vascolare della retina in 3D. «L’utilizzo di queste tre modalità di imaging può avvenire su scale differenti», ha osservato. «Il dispositivo offre un’ampia visione della retina, mentre su scala microscopica è in grado di rilevare in 3D eventuali danni negli strati di tale membrana.»

Dispositivi di diagnostica efficaci

Levecq e il suo team si dichiarano certi che la precisione di questa nuova tecnologia rivoluzionaria permetterà di anticipare il rilevamento di patologie retiniche, ridurre in modo significativo il numero dei pazienti che non ricevono una diagnosi e ottenere trattamenti più tempestivi e personalizzati. «Il progetto MERLIN rappresenta solo l’inizio della storia», afferma Levecq. «Ci troviamo ora nella prima fase di industrializzazione di questa tecnologia.» Il nostro prossimo traguardo è il completamento dell’ottimizzazione del prodotto per la ricerca clinica e le sperimentazioni terapeutiche.» Levecq e il suo team sono in procinto di reperire finanziamenti industriali per sviluppare una nuova fotocamera per la retina multimodale e multiscala, resa idonea per l’esame clinico di routine. «Quando nel 2003 abbiamo creato Imagine Eyes, insieme agli altri due co-fondatori dell’azienda, volevamo offrire ai medici uno strumento diagnostico in grado di aiutarli a combattere in modo efficace le patologie retiniche», spiega il coordinatore del progetto. «Per questo siamo così entusiasti di poter immettere sul mercato questa tecnologia inedita.»

Parole chiave

MERLIN, retina, occhio, patologie, imaging retinico, cellulare, ottico, laser

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