Aggiungere pesci per un approccio all’acquacoltura più sostenibile
L’acquacoltura ha il potenziale per essere uno dei modi più sostenibili dal punto di vista ambientale per produrre cibo e proteine. Per raggiungere questo potenziale, è tuttavia necessario più lavoro. In parte, ciò è dovuto al fatto che l’attuale modello di acquacoltura è basato sulla monocoltura, il che significa che lo scarto dei pesci viene rilasciato direttamente nell’acqua. A causa dell’elevata concentrazione di pesce allevato nella tipica azienda di acquacoltura, tale scarto può accumularsi, provocando effetti potenzialmente dannosi per ambienti così sensibili. Ma il progetto IMPAQT (Intelligent management system for integrated multi-trophic aquaculture), finanziato dall’UE, si propone di cambiare questa situazione. Utilizzando il modello di acquacoltura multitrofica integrata (IMTA, Integrated Multi-Trophic Aquaculture), il progetto sta adottando un approccio ecosistemico all’acquacoltura sostenibile. «IMTA considera l’acquacoltura come un ecosistema che combina specie diverse che crescono e interagiscono nello stesso spazio», afferma Frank Kane, ricercatore presso il Marine Institute in Irlanda e coordinatore del progetto IMPAQT. «Con questo approccio, ciò che in precedenza era considerato uno scarto, quale l’eccesso di mangime per pesci, diventa un co-prodotto che può essere utilizzato come fonte di cibo o nutrimento per altre specie quali molluschi e alghe.»
Acquacoltura di precisione
Utilizzando una piattaforma di gestione intelligente che incorpora nuovi sensori, fonti di dati e capacità di monitoraggio autonomo, i ricercatori hanno dimostrato l’eco-efficienza, il ridotto impatto ambientale e i vantaggi dell’economia circolare delle operazioni di acquacoltura abilitate dall’IMTA. «La piattaforma tecnologica IMPAQT è uno strumento innovativo per la gestione di un’azienda IMTA», spiega Kane. «Attraverso funzionalità di analisi e supporto decisionale, aiuta gli utenti a incrementare la produzione, valutare la qualità del cibo e prendere decisioni informate sul benessere degli animali e sulla protezione dell’ambiente.» La piattaforma è stata testata in cinque siti pilota in tutta Europa e in uno in Cina. Uno dei principali risultati del lavoro è stata la prova concreta di come un’IMTA può ridurre al minimo il rischio di eutrofizzazione di un allevamento di acquacoltura, il processo per il quale un corpo idrico si arricchisce progressivamente di minerali e sostanze nutritive. Questi nutrienti possono provocare una densa crescita algale e il degrado delle condizioni dell’acqua per altre specie. «Abbiamo anche dimostrato come l’IMTA sia in grado di aumentare la biomassa di un sito, sia direttamente offrendo un raccolto aggiuntivo, sia indirettamente sfruttando le sinergie riscontrate tra le specie», aggiunge Kane.
Il modello IMTA
Sulla base di questi risultati, il progetto ha sviluppato un piano IMTA che gli acquacoltori e le autorità di regolamentazione dell’acquacoltura possono utilizzare per stimare i numerosi vantaggi ambientali ed economici della transizione al modello. Il progetto ha sviluppato un corso di formazione online sull’IMTA e sull’acquacoltura di precisione, ospitato sulla piattaforma «OpenLearn Create» della Open University. I risultati hanno anche aiutato i ricercatori a mettere a punto la piattaforma tecnologica, i cui componenti sono ora in fase di avanzamento verso la commercializzazione. «Il progetto ha fatto progredire le tecniche per l’acquacoltura a basso contenuto trofico e multitrofica integrata, che saranno utilizzate dal settore mentre continua la transizione al modello IMTA per l’acquacoltura», conclude Kane. «Le nuove e innovative tecnologie sviluppate nell’ambito del progetto aiuteranno il settore a gestire i propri sistemi in modo efficiente e sostenibile.» I partner del progetto continuano a comunicare con i responsabili delle politiche e i legislatori nazionali per presentare i vantaggi dell’IMTA e incoraggiare un cambiamento legislativo per favorirne l’attuazione a livello locale ed europeo. Inoltre, diversi partner stanno lavorando per sviluppare ulteriormente le tecniche e i metodi testati durante il progetto IMPAQT attraverso iniziative finanziate dall’UE quali i progetti ASTRAL, UNITED e 5G-HEART.
Parole chiave
IMPAQT, vita marina, acquacoltura, sostenibile, Acquacoltura Multitrofica Integrata, ecosistema, economia circolare