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Contenuto archiviato il 2024-05-10

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I ricercatori dell’UE affrontano l’inquinamento per un’Europa più pulita e più verde

L’inquinamento colpisce tutti noi, dall’aria che respiriamo, all’acqua che beviamo, al cibo che mangiamo. A volte può non essere molto evidente che stiamo respirando aria inquinata, per esempio, ma l’inquinamento è in realtà la principale causa ambientale di molte malattie mentali e fisiche, nonché di morti premature, in particolare tra i bambini, le persone con determinate patologie e i cittadini anziani. In Europa, l’inquinamento acustico è il tipo di inquinamento più comunemente lamentato dai cittadini, ma anche quello da odori costituisce per molti un fastidio. Tuttavia, è la scarsa qualità dell’aria a rappresentare la sfida ambientale più pressante in molti paesi europei: secondo un rapporto del 2018 dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), la scarsa qualità dell’aria è responsabile di oltre 400 000 morti premature nell’UE ogni anno.

«L’inquinamento non dovrebbe mai essere il prezzo della prosperità» – Al Gore, attivista per l’ambiente ed ex vice-presidente degli Stati Uniti

Da una prospettiva sociale, l’inquinamento in tutte le sue varie forme non colpisce tutti allo stesso modo. Le persone che vivono in zone più povere e svantaggiate tendono a essere più esposte agli agenti inquinanti, perché queste aree sono spesso situate vicino a siti contaminati o ad arterie stradali trafficate. Secondo quanto rivelato da alcune ricerche, le probabilità di esposizione all’inquinamento sono inferiori per chi possiede una casa di proprietà rispetto a chi ne affitta una nel settore privato o risiede in alloggi sociali. Le persone che vivono in aree socialmente svantaggiate hanno inoltre maggiori probabilità di soffrire di malattie croniche, come l’obesità, che a loro volta aumentano la vulnerabilità agli agenti inquinanti ambientali. Alcune prove preliminari, inoltre, sembrano indicare tassi di mortalità da COVID-19 più alti nelle comunità soggette a una combinazione di povertà e livelli elevati di inquinamento ambientale (sebbene siano certamente necessari ulteriori studi per chiarire appieno tali interazioni). L’UE ha già messo in atto dei regolamenti ambientali rigorosi che mirano ad affrontare tutti i principali inquinanti al fine di beneficiare la salute umana e preservare la biodiversità e la salute degli ecosistemi; l’ultimo di essi, ossia la strategia di vasta portata del Green Deal europeo, è una delle principali ambizioni dell’Unione. In particolare, il nuovo piano d’azione per l’inquinamento zero dell’UE, un elemento importante del Green Deal, dovrebbe essere formalmente adottato nella primavera del 2021. Questo piano d’azione punta a creare un ambiente privo di sostanze tossiche in tutta l’UE, monitorando, segnalando, prevenendo e, se necessario, ponendo rimedio all’inquinamento atmosferico, idrico, del suolo e dei prodotti di consumo. Anche l’edizione 2021 della Settimana verde dell’UE, che si svolge ogni anno tra fine maggio e inizio giugno, è dedicata all’obiettivo ambizioso di azzerare l’inquinamento. Nei contenuti speciali di questo mese incontriamo sette progetti finanziati dall’UE nell’ambito del programma Orizzonte 2020 che sono stati in prima linea negli sforzi per affrontare il flagello degli inquinanti ambientali, compresi quelli atmosferici, dell’acqua di mare e di rubinetto e l’inquinamento da odori. Dalle applicazioni innovative che aiutano a mettere i cittadini alla guida degli sforzi verso il cambiamento, fino a sensori e altri dispositivi all’avanguardia in grado di monitorare e ridurre attivamente l’inquinamento: tutti questi progetti dimostrano l’esistenza di molte soluzioni creative e tecnologiche per affrontare una sfida incalzante capace di influire realmente sulla vita di ciascuno, che ne siamo consapevoli o meno. Saremo lieti di ricevere le vostre opinioni. Potete inviare domande o suggerimenti a: editorial@cordis.europa.eu.

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