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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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I settori tecnologici di quattro paesi mettono in luce la disuguaglianza di genere

Uno studio sostenuto dall’UE ha rilevato che in Irlanda, Israele, Norvegia e Svezia le imprenditrici in ambito tecnologico sono meno del 13 %.

Sebbene le loro culture possano essere diverse, Irlanda, Israele, Norvegia e Svezia condividono alcuni aspetti: per prima cosa, sono tutti paesi ad alto reddito con piccole popolazioni ed ecosistemi tecnologici fiorenti. Inoltre, secondo l’indice di disuguaglianza di genere delle Nazioni Unite del 2019, si collocano tutti ai primi posti quanto a uguaglianza di genere. Tuttavia, nonostante tali caratteristiche positive, c’è ancora molta strada da fare prima che le donne non siano più ritenute una minoranza nei settori tecnologici di questi paesi. Infatti, secondo i dati raccolti dal progetto di ricerca triennale GENRE, le donne in Irlanda, Israele, Norvegia e Svezia costituiscono meno del 25 % della forza lavoro e meno del 13 % degli imprenditori in ambito tecnologico. Grazie al sostegno del progetto GENDER NET Plus, finanziato dall’UE, il team di ricerca GENRE sta esaminando da marzo 2019 le tendenze dell’imprenditoria tecnologica femminile nei quattro paesi. La prof.ssa Sybille Heilbrunn del Kinneret College situato sul lago di Galilea, in Israele, e partner del progetto GENRE ritiene che dovrebbero essere gli ecosistemi tecnologici ad adattarsi alle esigenze delle donne e non il contrario. «Non ci si può aspettare che cambino solo le donne. Se il sistema in sé non è di supporto, non si adatterà», osserva in un articolo pubblicato sul sito web di «Science|Business». Per ottenere un quadro più chiaro delle dinamiche di genere negli ecosistemi tecnologici, i ricercatori hanno intervistato donne imprenditrici, manager di incubatori e investitori di capitale a rischio.

Insegnamenti positivi ricavati dalla pandemia di COVID-19

Una ragione per cui i settori tecnologici hanno difficoltà ad attrarre imprenditrici potrebbe essere dovuta alla necessità di adottare una modalità di lavoro tradizionale, sacrificando la propria vita e rimanendo al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In questo senso, l’attuale crisi sanitaria potrebbe promuovere una maggiore diversità di genere in tali settori. Costringendo le imprese ad adattarsi a nuove modalità di lavoro e incoraggiando una maggiore flessibilità sul posto di lavoro, la pandemia può effettivamente contribuire a cambiare l’atteggiamento delle persone con maggiore facilità. «Forse da questa crisi di COVID-19 possiamo imparare qualcosa che ci renderà migliori e un po’ diversi, piuttosto che cercare semplicemente di tornare al punto in cui eravamo», osserva la prof.ssa Heilbrunn.

L’obiettivo non è la parità di genere

Il team di ricerca prevede di pubblicare i suoi risultati e le sue raccomandazioni entro la fine dell’anno. Tuttavia, come evidenziato nell’articolo di «Science|Business», non dobbiamo aspettarci una serie di misure che indichino la via per raggiungere l’uguaglianza di genere in ambito tecnologico. Infatti, come mette in guardia la ricercatrice Caren Weinberg del Ruppin Academic Center di Israele, l’uguaglianza di genere non è necessariamente ciò a cui dovremmo aspirare. L’obiettivo dovrebbe essere piuttosto quello di far sì che le donne interessate a lavorare nell’industria tecnologica abbiano le risorse e il supporto per farlo. «Dobbiamo assicurarci che coloro che vogliono rimanere nel sistema possano farlo e di non saltare sempre a conclusioni esagerate secondo cui tutto sia negativo, se non è 50/50», sostiene Weinberg. I risultati del progetto GENRE saranno utilizzati per orientare lo sviluppo delle politiche finalizzate all’inclusività e alla sostenibilità a beneficio sia delle donne che degli uomini. GENDER NET Plus (ERA-NET Cofund Promoting Gender Equality in H2020 and the ERA) si propone di rafforzare i legami tra i ricercatori nei diversi paesi, sostenere l’uguaglianza di genere attraverso il cambiamento istituzionale e contribuire a integrare l’analisi basata su sesso e genere nei programmi di ricerca e di finanziamento. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto GENDER NET Plus sito web del progetto GENRE

Parole chiave

GENDER NET Plus, GENRE, genere, uguaglianza, disuguaglianza, tecnologia, tech

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