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Let restore our soils : using the soil food web to engineer the soil structure and functionning

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Quello che ci può insegnare la rete alimentare sui suoli

La struttura del terreno è fortemente condizionata dal biota del suolo e dalle loro complesse relazioni, e viceversa. Una ricerca finanziata dall’UE ha fornito nuovi indizi per la comprensione di questo processo bidirezionale.

Arrestare la perdita di suolo sta diventando una necessità impellente: si stima che solo in Europa, le inadeguate pratiche di gestione del suolo costituiscano ogni anno 970 milioni di tonnellate di suolo perse a causa dell’erosione. Per sviluppare strategie efficienti volte al ripristino dei terreni degradati, è necessario acquisire una migliore comprensione dei nessi tra la struttura del suolo, le comunità di organismi che vivono al suo interno e il modo in cui decompongono la materia organica. Il progetto AGG-REST-WEB (Let’s restore our soils: using the soil food web to engineer the soil structure and functioning), intrapreso con il supporto del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, ha svelato nuove informazioni sulla relazione tra biodiversità e funzionamento del suolo. Il team è riuscito a dimostrare che le interazioni tra consumatori e prodotti alimentari nella rete alimentare del suolo sortiscono un forte impatto sulle proprietà fisiche del suolo che, a loro volta, determinano l’accesso al cibo. «In breve, chi mangia chi dipende da chi incontra chi nel dedalo del suolo», spiega Amandine Erktan, borsista di ricerca del programma Marie Skłodowska-Curie e ricercatrice principale del progetto.

Aggiungere diversità

La rete alimentare del suolo è composta da catene alimentari che collegano gli organismi che vivono nel suolo. Per esaminare il modo in cui si ripercuotono sulla struttura del suolo, il team ha condotto due esperimenti per studiare diversi tipi di interazioni trofiche (relazioni alimentari) e le relative conseguenze sul suolo. «Finora, l’effetto degli organismi del suolo sulla struttura fisica del suolo è stato soprattutto analizzato prendendo in esame ogni gruppo separatamente, ad esempio, i lombrichi o i funghi. Questo approccio trascura i potenziali effetti di interazione in suoli reali», afferma Erktan. «Abbiamo dimostrato che le interazioni trofiche sono importanti per l’aggregazione del suolo, suggerendo che la stimolazione della ricolonizzazione di suoli degradati da parte di diverse comunità provenienti da varie parti della rete alimentare potrebbe contribuire a ripristinare gli habitat del suolo».

Un circolo di retroazione

Sebbene il lavoro fosse inizialmente incentrato su questo aspetto, Erktan si è presto resa conto che la relazione tra rete alimentare e struttura del suolo potrebbe rivelarsi una strada a doppio senso. «Di frequente, le caratteristiche del suolo sfuso non riescono a chiarire le variazioni nella dieta degli animali al suo interno. Ho pensato che la struttura del suolo su microscala potesse spiegare le probabilità di incontro tra risorse alimentari e consumatori», commenta. Erktan ha completato una revisione della letteratura per raccogliere le conoscenze disponibili su questo argomento. Tale attività ha rivelato che la struttura fisica del suolo sembra determinare il modo in cui gli organismi possono percepire e avere accesso agli alimenti. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno questi meccanismi, il valore strategico di tali informazioni è immenso: «Esse spalancano le porte a un nuovo percorso di ricerca interdisciplinare che combina l’ecologia della rete alimentare nel suolo e la fisica».

Stoccaggio del carbonio

L’ulteriore studio di questi aspetti potrebbe contribuire inoltre alla lotta contro i cambiamenti climatici. «Il suolo è un’ampia riserva di carbonio: i piccoli cambiamenti nel suo contenuto possono sortire notevoli effetti sul clima globale», aggiunge Erktan. La quantità di carbonio stoccato non sempre è proporzionale alla materia organica aggiunta al suolo. Attualmente non disponiamo di una comprensione completa dei meccanismi di stoccaggio, tuttavia Erktan ritiene che la discrepanza possa essere collegata al ruolo svolto dalla struttura del suolo nel bloccare l’accesso dei consumatori ai detriti vegetali e animali. L’analisi di questi modelli potrebbe fornirci una tabella di marcia per un loro adeguamento: «Potrebbe aiutarci a prevedere meglio il modo in cui i cambiamenti nelle pratiche di gestione dei terreni condizionano lo stoccaggio del carbonio», afferma Erktan.

Parole chiave

AGG-REST-WEB, struttura del suolo, aggregazione del suolo, rete alimentare del suolo, interazioni trofiche, funzionamento, biodiversità del suolo, stoccaggio del carbonio, suoli degradati

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