Il nanorivestimento avvicina i veri colori della natura agli schermi
Al giorno d’oggi gli schermi sono ovunque, dai tablet, agli smartphone, ai televisori: per questo la qualità degli schermi diventa ogni giorno più importante. Un grande salto è stato fatto con l’avvento dei display a cristalli liquidi (LCD), schermi illuminati da una serie di LED, e ora è in corso un’altra rivoluzione in questo ambito. I punti quantici sono minuscole particelle di dimensioni dell’ordine dei nanometri che emettono colori diversi a seconda delle loro dimensioni e che, come tecnologia di visualizzazione, offrono molteplici vantaggi rispetto ai design attuali. «I punti quantici sono utilizzati nei display come agenti di conversione dei colori che assorbono l’energia della luce blu e la emanano come luce verde o rossa a seconda delle dimensioni e della composizione del materiale», spiega Evren Mutlugün, professore associato all’Università Abdullah Gül e co-fondatore di NANOME. La tecnologia dei punti quantici è un enorme sviluppo delle tecnologie di visualizzazione, che apre a progressi nell’ambito sia della scelta sia della qualità che dei colori. Nel corso del prossimo decennio, la dimensione del mercato di questa tecnologia nei settori dell’illuminazione, dei display, dell’energia e delle biotecnologie dovrebbe crescere fino a superare i 20 miliardi di dollari. Il progetto COENCO Display, finanziato dall’UE, sta lavorando a un innovativo miglioramento dei display LCD, un nanorivestimento che arricchisce il colore e permette di applicare la tecnologia dei punti quantici sugli schermi di smartphone e tablet. «COENCo Display sostituisce gli attuali elementi di conversione del colore a basse prestazioni nei display, caratterizzati da scarsa purezza e bassa stabilità, con punti quantici», afferma Hilmi Volkan Demir, professore presso il Politecnico di Nanyang e l’UNAM dell’Università Bilkent, nonché co-fondatore di NANOME.
Arricchimento dei colori
La tecnologia è stata progettata per sostituire gli strati di fosforo utilizzati nella retroilluminazione convenzionale degli schermi LCD, in cui gli schermi sono illuminati dal retro o dai bordi. Senza questa retroilluminazione, i display LCD non riescono a generare immagini e rimangono al buio, perciò la qualità e il colore di un’immagine sono direttamente correlati alla qualità della retroilluminazione dello schermo. I display a punti quantici sono dotati di LED blu a elevata efficienza energetica e di nanomateriali che convertono i colori rosso e verde. Il metodo comunemente impiegato nei display a punti quantici è incorporare uno strato aggiuntivo di nanomateriale plastico nel pannello per generare i componenti dei colori rosso e verde. In CoENCo Display, i punti quantici che convertono i colori vengono applicati come un sottile rivestimento sulla parte dell’unità di retroilluminazione stessa. «I metodi convenzionali non possono essere applicati a display di piccole dimensioni a causa delle restrizioni di dimensioni. Il nostro approccio applica la tecnologia dei punti quantici ai dispositivi di piccole dimensioni senza ispessire il pannello del display con una pellicola aggiuntiva», osserva Mutlugün, coordinatore del progetto COENCO Display. Ciò riduce i costi, poiché una delle pellicole di barriera utilizzata dalla concorrenza si è dimostrata non necessaria, e significa anche che gli schermi possono essere prodotti in spessori più ridotti, una prospettiva interessante per i produttori di smartphone. «Il nostro metodo accelera la penetrazione dei display a punti quantici sul mercato», conclude Demir.
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