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Contenuto archiviato il 2023-04-17

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ECOPOTENTIAL - Osservazione ambientale al servizio delle aree protette

Combinando i dati di osservazione della Terra con misurazioni sul campo e modellizzazione computerizzata, ECOPOTENTIAL ha sviluppato strumenti per rivedere e prevedere lo stato degli ecosistemi in una gamma di aree protette in Europa e non solo.

Le aree protette, ad esempio i parchi nazionali, sono designate come tali da organismi internazionali, quali l’Unione internazionale per la conservazione della natura. Sono fondamentali per preservare la biodiversità e mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, dato che immagazzinano circa il 15 % del carbonio terrestre a livello globale. Le aree protette supportano inoltre mezzi di sostentamento, ospitando attività culturali e ricreative, contribuendo nel contempo alla salute e al benessere. Eppure, le attività umane rappresentano sempre più una minaccia per queste aree, direttamente e indirettamente (es. cambiamenti climatici, inquinamento, parassiti, specie invasive). L’osservazione della Terra (OT), sia a terra che in telerilevamento, offre un’opportunità unica per studiare la salute delle aree protette, offrendo dati preziosi a supporto della conservazione e del ripristino basati sulle evidenze.

Fianco a fianco per la gestione basata sulle evidenze

Il progetto ECOPOTENTIAL (Improving Future Ecosystem Benefits Through Earth Observations), supportato dall’UE, ha creato una gamma di prodotti e servizi OT che forniscono informazioni accurate sullo stato e sulle tendenze dei diversi ecosistemi presenti nelle aree protette in Europa e oltre. Guidato da un «approccio di sistema completo», ECOPOTENTIAL ha combinato le risorse OT disponibili, ad esempio i dati del programma Copernicus, per l’utilizzo da parte di un gruppo multidisciplinare di 48 partner. «Per definizione, le aree protette sono meglio conservate rispetto ad altri ecosistemi e offrono quindi un vero e proprio tesoro di dati. Le aree protette di ECOPOTENTIAL sono state scelte con cura per una rappresentazione equilibrata degli ecosistemi», spiega Antonello Provenzale del Consiglio nazionale delle ricerche italiano (CNR) e coordinatore del progetto. «Le aree protette, tuttavia, non sono solo biologiche, ma fanno parte di processi ambientali, sociali ed economici più ampi, quindi non esiste una soluzione magica per acquisire informazioni su di esse. Telerilevamento, dati sul campo e modelli non sono sufficienti singolarmente, ma devono essere combinati». Per garantire che i prodotti e i servizi OT soddisfacessero le reali esigenze, gli utenti finali (principalmente i tecnici e i gestori dei parchi) sono stati designati come co-creatori sin dall’inizio. «Naturalmente, all’inizio scienziati e gestori avevano visioni diverse, ma la creazione delle prime opportunità per entrambi di scambiare competenze ha contribuito a superare tali barriere», osserva Provenzale. «Le barriere linguistiche e culturali sono state superate anche grazie a ricercatori di progetto locali che lavorano fianco a fianco con il personale dell’area protetta sul campo».

La Sierra Nevada: dalla conservazione reattiva a quella proattiva

La regione di alta montagna della Sierra Nevada, nel sud della Spagna, è uno dei punti caldi di biodiversità del Mediterraneo. È anche una fonte di agricoltura, acqua dolce e legname, aiuta a catturare il carbonio e a prevenire inondazioni e offre opportunità ricreative ed educative. Diversi workshop con scienziati, tecnici e responsabili della conservazione hanno identificato gli strumenti chiave di monitoraggio OT necessari per la regione. «Aerei più piccoli e droni che catturano immagini a bassa quota e sono collegati a sensori in loco offrono informazioni più precise, con scale spaziali che vanno dai singoli alberi all’intera Sierra Nevada», afferma Blanca Ramos del parco nazionale della Sierra Nevada. Sono stati utilizzati i risultati dell’OT e l’analisi dei megadati per simulare scenari futuri e valutare così l’impatto delle attuali decisioni di gestione della conservazione. Gli studi hanno anche analizzato i contenuti dei social media, in combinazione con i dati OT, per ottimizzare le opportunità di tempo libero. «Il nostro lavoro può aiutare a coinvolgere il grande pubblico, con informazioni più accurate che conducono alle aree protette che le persone vogliono realmente visitare», aggiunge Ramos.

Risultati che si ramificano

I risultati di ECOPOTENTIAL contribuiranno ora alla base di conoscenze del programma LIFE dell’UE che finanzia progetti di protezione ambientale. In effetti, alcuni partner di ECOPOTENTIAL, quali il parco nazionale del Gran Paradiso in Italia, sono già attivamente coinvolti in questa iniziativa. Il catalogo dei prodotti del gruppo di ricerca è inoltre conforme ai principi di condivisione dei dati del Sistema dei sistemi per l’osservazione globale della Terra. I prodotti e i servizi di ECOPOTENTIAL sono stati incorporati anche in infrastrutture di ricerca quali eLTER RI e LifeWatch ERIC, nonché nell’iniziativa sull’ecosistema globale del Gruppo sull’osservazione della terra (GEO ECO). Nell’ambito della sua strategia ad ampio raggio, ECOPOTENTIAL ha ospitato una mostra fotografica itinerante per mostrare non solo l’uso dell’OT per gli ecosistemi naturali con immagini satellitari, ma anche la varietà e la bellezza delle aree protette europee, con foto donate da fotografi naturalisti. Dopo l’esposizione al Parlamento europeo e al Comitato delle regioni a Bruxelles nel 2019, la mostra è stata riproposta in Germania, Grecia e Italia, consentendo a un pubblico ancora più vasto di godere delle meravigliose immagini dei paesaggi.

Parole chiave

ECOPOTENTIAL, osservazione della Terra, OT, aree protette, programma LIFE

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