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Contenuto archiviato il 2023-04-17

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Una migliore comunicazione come strumento per rafforzare la fiducia nella scienza e nell’innovazione

Un progetto finanziato dall’UE ha esaminato gli schemi di Twitter e le ricerche online riguardanti la crisi di Covid-19 e ha scoperto che la disinformazione è stata una costante di tutti i paesi interessati dalla ricerca.

Coronavirus, Covid-19, #corona? Dal mese di marzo 2020, questi termini e hashtag sono stati ampiamente presenti su portali di notizie, motori di ricerca e YouTube. Ma quando si è verificato il fenomeno digitale definito con l’espressione «diventare virale», vale a dire, in che momento le notizie e le informazioni sul coronavirus hanno fatto passare tutti gli altri argomenti in secondo piano? Il progetto TRESCA, finanziato dall’UE, ha affrontato esattamente questa domanda. Il progetto ha scoperto che da marzo in poi, quando i casi di Covid-19 hanno iniziato a crescere in modo esponenziale in paesi quali la Spagna e l’Italia, l’attenzione del pubblico si è concentrata su argomenti connessi al coronavirus in vari paesi dell’UE. «Nell’ambito delle attività per la ricerca TRESCA, abbiamo osservato da vicino cosa è successo in otto paesi europei, e precisamente in Austria, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Spagna e nei Paesi Bassi e in che modo la Covid-19 ha avuto impatto sull’esistenza delle persone», come affermato in un post sul blog del sito web del progetto. «Osservando le tendenze delle ricerche su Internet tra gennaio e maggio 2020, possiamo vedere che a febbraio 2020 solo un gruppo di persone limitato sapeva della Covid-19. La maggior parte di noi ne è venuta a conoscenza solo a marzo, quando il numero di casi ha iniziato a crescere in modo esponenziale in paesi quali l’Italia o la Spagna. In Italia, ad esempio, intorno al 24 febbraio 2020 l’interesse dei media per il coronavirus era estremamente elevato. Analoghi livelli di interesse sono stati raggiunti in Spagna, Francia e Germania intorno al 9 marzo 2020». I ricercatori che hanno condotto lo studio aggiungono che i post su Twitter erano per lo più collegati ad argomenti trattati nelle trasmissioni televisive e nei programmi di intrattenimento. «Inoltre, le polemiche in merito alle risposte contro la pandemia di Covid-19 hanno suscitato un maggiore interesse nei programmi di comunicazione scientifica». Per quanto riguarda la Spagna, i ricercatori hanno anche evidenziano altri hashtag di tendenza. «Oltre a “Covid” e “Madrid”, che è stata la città spagnola con il maggior numero di casi di Covid-19, i programmi di intrattenimento, quali “#MasterChef”, e le trasmissioni in cui si parlava della pandemia sono stati quelli che hanno suscitato la maggiore attenzione». Nel frattempo, secondo lo stesso studio, le misure di «#confinement e #deconfinement (ovvero confinamento e sconfinamento), oltre a coronavirus (#covid) sono stati i temi caldi, nel caso della Francia». I ricercatori aggiungono che si è discusso con frequenza anche di vari personaggi a livello locale e internazionale. «L’hashtag #Trump infatti appare frequentemente nell’ambito di Twitter in molti dei paesi analizzati in TRESCA».

Analogie e differenze

I ricercatori osservano che, in base alle loro analisi, tra la metà di marzo e la metà di maggio ci sono state «molte analogie e alcune differenze nell’ambito di Twitter tra i paesi analizzati in TRESCA. La Covid-19 ha rappresentato ovviamente un tema caldo e ampiamente discusso in tutti e otto i paesi esaminati, fino al punto che il tema non è stato solo affrontato nell’ambito e da parte di notiziari e canali istituzionali, ma è stato anche discusso da canali più generalisti e di intrattenimento». Essi aggiungono che considerando «la velocità con cui si possono diffondere le notizie false e la disinformazione attraverso social media e mezzi di comunicazione quali WhatsApp… TRESCA si rivolgerà poi ai fattori rilevanti che [influenzano] la percezione della comunicazione scientifica da parte del pubblico». Il progetto TRESCA (Trustworthy, Reliable and Engaging Scientific Communication Approaches), che si protrarrà fino all’aprile del 2022, «si propone di sviluppare la fiducia nella scienza tramite l’innovazione delle pratiche di comunicazione di ricercatori scientifici, giornalisti e politici», come spiegato nel sito del progetto. «Tre aree di sviluppo fondamentali della società sono al centro del progetto TRESCA: disinformazione e sicurezza digitale; salute ambientale; automazione e futuro di competenze e lavoro». Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto TRESCA

Parole chiave

TRESCA, COVID-19, coronavirus, Twitter, disinformazione

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