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Deep Biosignatures on Mars and Earth

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La ricerca della vita su Marte inizia sulla Terra

C’è mai stata vita su Marte? Per scoprirlo, un geoscienziato con sede nel Regno Unito sta studiando le rocce antiche provenienti dal sottosuolo della Terra che assomigliano a quelle trovate su Marte.

Quando si tratta di svelare la storia della Terra, non esiste davvero nulla di meglio di una buona roccia. Le rocce non solo ci forniscono informazioni importanti sulle mutazioni geologiche del nostro pianeta, ma a volte contengono persino prove di antiche forme di vita. Esse rappresentano inoltre la nostra più solida speranza per rispondere a una delle domande più avvincenti della scienza: c’è mai stata vista su Marte? «Sebbene siamo a conoscenza del fatto che il sottosuolo della Terra contenga un enorme numero di organismi, quello che non sappiamo è quanto sia cambiata questa biosfera profonda nel corso delle ere geologiche o che tipo di fossili possa aver lasciato nelle rocce», sottolinea Sean McMahon, geoscienziato presso il Centro di astrobiologia del Regno Unito dell’Università di Edimburgo. «Ciò significa che non sappiamo in che modo cercare le prove di vita nel sottosuolo profondo di Marte o di altri pianeti». Tramite il sostegno del programma Marie Skłodowska-Curie e il finanziamento dell’UE per il progetto BIOME, McMahon ha esteso la sua ricerca per scovare tracce di antiche forme vita nelle rocce terrestri che assomigliano a quelle marziane. «Questo progetto si propone di approfondire la nostra comprensione di microorganismi quali i batteri che vivono in pori e fratture che si trovano al di sotto della superficie terrestre e, ipoteticamente, di altri pianeti», aggiunge McMahon.

Riconoscere i fossili nelle rocce terrestri

In tutto il mondo, i programmi spaziali come l’Agenzia spaziale europea (ESA) stanno preparando missioni robotiche per cercare fossili su Marte. Tuttavia, per buona parte della storia, Marte è stato estremamente freddo, secco, caustico e irradiato. «La superficie agli albori di Marte era abitabile, ma le condizioni si sono deteriorate più di 3 miliardi di anni fa. Ciò significa che se ci fosse mai stata vita in seguito, si sarebbe annidata nelle profondità sotterranee dove il calore geotermico avrebbe potuto garantire lo scorrere dell’acqua», spiega McMahon. «È decisamente troppo dispendioso scavare per chilometri sotto la superficie di Marte, tuttavia possiamo cercare fossili nei minerali che si sono formati nelle profondità del sottosuolo e sono successivamente stati esposti in superficie». Per questo motivo, è importante poter riconoscere e comprendere i microorganismi fossili nelle rocce che si trovano qui sulla Terra. Per approfondire questa conoscenza, McMahon ha studiato il materiale fossile utilizzando microscopi e tecniche analitiche ad alta risoluzione. Il ricercatore ha inoltre condotto esperimenti per capire come si fossilizzano i batteri ed eseguito calcoli per stimare la biomassa negli ambienti sotterranei nell’arco del tempo. «Questo lavoro porta a supporre che, per gran parte della storia terrestre, la biomassa del pianeta sia rimasta nascosta sottoterra», osserva McMahon. «Si è inoltre aperto un varco verso la ricerca di prove di carattere fossile e chimico su antiche forme di vita sotterranee in determinate venature minerali che sono già state scoperte su Marte».

Promuovere la ricerca scientifica sulla vita nel sottosuolo

Un risultato alquanto inaspettato del progetto è stato mostrare quanto sia effettivamente difficile riconoscere i fossili delle profondità del sottosuolo. Ciò è dovuto al fatto che certe reazioni chimiche possono produrre minuscole strutture con le stesse sembianze dei microfossili, quando invece non hanno nulla a che fare con un essere vivente. «Sebbene ciò sia ovviamente frustrante, alla fine la natura criptica di questi materiali possiede informazioni importanti per l’astrobiologia», spiega McMahon. «Ad esempio, se li avessimo trovati su Marte, non avremmo avuto l’intenzione di utilizzarli come prove di forme di vita». Nonostante queste difficoltà, McMahon si dichiara orgoglioso di aver lavorato con alcuni fra gli scienziati europei di maggiore spicco per studiare le testimonianze fossili trascurate degli habitat sotterranei. E conclude: «Il progetto D BIOME ha favorito il progresso scientifico nella ricerca di prove di antiche forme di vita sotterranee sulla Terra e su Marte».

Parole chiave

D BIOME, Marte, geoscienziato, geologia, biosfera, fossili, astrobiologia

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