I chip dei computer diventano più piccoli che mai
Non molto tempo fa, un computer riempiva una stanza intera e i ricevitori radio erano grandi come lavatrici. Negli ultimi decenni, i dispositivi elettronici si sono notevolmente rimpiccioliti e questa tendenza è destinata a proseguire, portando a enormi risparmi di denaro ed energia e a una maggiore velocità. La chiave per restringere i dispositivi è il Terascale computing, che comporta una tecnologia ultraveloce sostenuta da singoli microchip in grado di svolgere migliaia di miliardi di operazioni al secondo. Usando la tecnologia Terascale, i componenti semiconduttori comunemente usati per fare i circuiti integrati per tutti i tipi di apparecchi potrebbero misurare meno di 10 nanometri nel giro di qualche anno. Tenendo a mente che un nanometro è meno di 1 miliardesimo di metro, i dispositivi elettronici potrebbero diventare straordinariamente più piccoli e richiedere una quantità di energia significativamente minore rispetto a oggi - uno sviluppo che rivoluzionerà l'industria dell'elettronica. Nonostante i progressi, la tecnologia per produrre questi dispositivi ultra piccoli ha ancora molta strada da fare prima di diventare affidabile. Per far progredire il lavoro, il progetto TRAMS ("Terascale reliable adaptive memory systems"), finanziato dall'UE, ha cercato di migliorare l'affidabilità migliorando il design del chip. Il team di TRAMS ha condotto analisi approfondite di variabilità e affidabilità per sviluppare circuiti di chip molto meno inclini agli errori. Questi circuiti comprendono nuovi progetti che hanno trasformato gli attuali nanodispositivi inaffidabili in affidabili sistemi di memoria. La difficoltà principale era sviluppare un sistema di calcolo affidabile ed efficiente dal punto di vista energetico e dei costi usando una serie di nuove tecnologie con transistor singoli di dimensioni inferiori ai cinque nanometri. Il team ha studiato una serie di tecnologie e materiali con le potenzialità per far diventare realtà il Terascale computing e cioè: - nanotubi di carbonio (nanostrutture cilindriche molto piccole con tecnologia al grafene), - nuove geometrie di transistor, come i FinFET, - nanocavi all'avanguardia, che offrono capacità di transistor molto avanzate per l'uso in una nuova generazione di dispositivi elettronici. Usando dei modelli, i ricercatori hanno analizzato l'affidabilità - dalla tecnologia al livello del circuito. Questi progressi potrebbero ridefinire i "metallo ossidi semiconduttori complementari" standard di oggi (CMOS). I risultati del team aiuterebbero i produttori europei a sviluppare dispositivi CMOS al di sotto dei 16 nanometri. La difficoltà maggiore sarà la riduzione dei dispositivi CMOS al di sotto dei cinque nanometri - uno sviluppo che adesso comincia a diventare possibile. Dalle comunicazioni e la sicurezza fino al trasporto e l'industria, i dispositivi basati sui CMOS del futuro promettono di ridisegnare la tecnologia che usiamo, introducendo radicali risparmi di energia e di denaro. Il consorzio TRAMS comprende università e aziende in Spagna, Belgio e Regno Unito. Il progetto è stato coordinato dall'Universitat Politécnica de Catalunya in Spagna e ha ricevuto quasi 2,5 milioni di euro in finanziamenti dell'UE. Il team ha concluso i suoi lavori a Dicembre 2012.Per maggiori informazioni, visitare: TRAMS http://trams-project.upc.edu/ Scheda informativa del progetto Universitat Politécnica de Catalunya http://www.upc.edu/
Paesi
Belgio, Spagna, Regno Unito