Fermiamo la malaria
Scienziati provenienti da Regno Unito e Stati Uniti continuano la lotta contro la malaria lavorando sulle misure di controllo delle zanzare che trasmettono questa malattia mortale. Essi sostengono di poter introdurre una serie di alterazioni genetiche in ampie popolazioni di zanzare di laboratorio nel corso di un paio di generazioni usando un piccolissimo numero di zanzare modificate. Il loro lavoro è stato presentato sulla rivista Nature. Ricercatori dell'Imperial College di Londra nel Regno Unito e dell'Università di Washington negli Stati Uniti dicono che questo sviluppo rivoluzionario potrebbe provocare un'alterazione genetica in una popolazione di zanzare, impedendogli in maniera efficace di trasmettere il parassita della malaria, Plasmodium, alle persone. "È un eccitante sviluppo tecnologico, che, spero, potrebbe preparare il terreno a soluzioni di molti problemi sanitari mondiali," spiega il professor Andrea Crisanti del Dipartimento di scienze della vita dell'Imperial College di Londra, uno degli autori dello studio. "Dimostra un potenziale controllo significativo di queste zanzare portatrici della malattia. Prevediamo di condurre molti altri esperimenti per determinarne la sicurezza e l'affidabilità." Ai fini di questo studio, il team ha allevato zanzare con un gene verde fluorescente, in modo che potesse essere osservato in laboratorio. Inoltre non hanno posto limiti alle zanzare, permettendo loro di muoversi e riprodursi con un piccolo gruppo di zanzare portatrici di un segmento di acido deossiribonucleico (DNA) che codificava un enzima in grado di disattivare permanentemente il gene fluorescente. Il team ha contato il numero di zanzare che conservavano un gene fluorescente a ogni generazione. I dati hanno mostrato che nei test che erano cominciati con quasi il 99% di zanzare verde fluorescente, oltre il 50% aveva perso i geni del marcatore verde in appena 12 generazioni. Secondo i ricercatori, questo studio è il primo esperimento con prova di principio di questo tipo e questo strumento potrebbe potenzialmente essere usato per causare un cambiamento genetico in una popolazione selvatica di zanzare. Oltre 300 milioni di persone vengono colpite dalla malaria ogni anno e 800.000 perdono la battaglia contro questa malattia letale. In Africa, la malaria uccide un bambino ogni 45 secondi. Gli esperti di salute pubblica, che mirano a raggiungere lo sradicamento di questa malattia, riconoscono che sono necessari strumenti migliori e più economici per assicurare che ciò avvenga. "La malaria è ancora una malattia terribile," commenta il professor Austin Burt dell'Imperial College di Londra, uno degli autori anziani dello studio. "Ci sono circa 3500 specie di zanzare al mondo, ma solo poche di esse trasmettono il parassita di questa malattia mortale, il Plasmodium falciparum. Questa tecnologia ci permette di concentrarci esclusivamente sul controllo di queste specie più pericolose." Commentando i risultati, il dott. Nikolai Windbichler, dell'Imperial College di Londra, autore principale dello studio, dice: "Nelle nostre zanzare il gene dell'endonucleasi di inserimento viene soltanto passato, attraverso la riproduzione, direttamente alla prole del portatore. Questo permette un provvedimento di controllo biologico sicuro che non avrà alcuna conseguenza neanche nelle specie di zanzare strettamente imparentate con quella in questione." Il prossimo passo per i ricercatori sarà passare dal gene sintetico fluorescente usato nel loro studio ai geni di cui le zanzare hanno bisogno per riprodursi o trasmettere la malaria. Grazie a questa tecnologia, la messa in libertà di un piccolo numero di zanzare modificate potrebbe in definitiva avere come risultato una significativa diminuzione della popolazione di zanzare portatrici della malaria nelle nazioni che hanno a che fare con questo diffuso problema. Il lavoro degli scienziati continuerà nel progetto INFRAVEC ("Research capacity for the implementation of genetic control of mosquitoes") che è sostenuto con 8,5 Mio EUR nell'ambito della linea di budget Infrastrutture di ricerca del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. I partner di INFRAVEC mirano a colmare la lacuna tra i recenti progressi nel campo della tecnologia transgenica e la sua applicazione in quanto metodo nuovo ed efficace per il controllo del vettore.Per maggiori informazioni, visitare: Imperial College London http://www3.imperial.ac.uk/ Nature http://www.nature.com/
Paesi
Regno Unito, Stati Uniti