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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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L'impegno dell'UE per la sicurezza alimentare inizia dalla ricerca

Il comitato consultivo scientifico della nuova iniziativa di programmazione congiunta (IPC) dell'UE su agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamento climatico si è riunito per la prima volta il 10 giugno a Parigi (Francia). In occasione dell'incontro lo stesso comitato ha la...

Il comitato consultivo scientifico della nuova iniziativa di programmazione congiunta (IPC) dell'UE su agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamento climatico si è riunito per la prima volta il 10 giugno a Parigi (Francia). In occasione dell'incontro lo stesso comitato ha lanciato un'iniziativa di ricerca congiunta volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità dell'approvvigionamento alimentare in Europa. La Commissione europea, che ha avuto un ruolo determinante nel portare avanti l'iniziativa di programmazione congiunta, ha promesso di stanziare circa 2 milioni di euro perché sia realizzabile l'obiettivo che ci si è prefissati a tale proposito. Nell'ambito dell'IPC, 10 paesi europei lavoreranno fianco a fianco per definire, sviluppare e implementare agende di ricerca comuni e strategiche da avviare nelle aree importanti per i cittadini, in particolare per quanto concerne le problematiche che incidono su benessere e prosperità. L'iniziativa di programmazione congiunta ha come obiettivo primario il rafforzamento della cooperazione tra i ricercatori, il miglioramento dell'efficacia dei fondi nazionali che dovrebbero raggiungere la soglia di 1 miliardo di euro a paese, il coordinamento del lavoro potenziale in modo da massimizzare il valore dell'investimento ed evitare inutili duplicati e la condivisione dei risultati di ricerca disponibili. L'Iniziativa è coordinata dall'Istituto nazionale per la ricerca in ambito agricolo (INRA), in Francia e dal Consiglio della ricerca per la biotecnologia e le scienze biologiche (BBSRC), nel Regno Unito. "Quella della sicurezza alimentare è una questione di vita o di morte, senza la quale non può esserci altro tipo di sicurezza", ha detto Máire Geoghegan-Quinn, commissario europeo per la ricerca, l'innovazione e la scienza. "Giustamente, il settore pubblico e quello privato hanno investito miliardi di euro per affrontare questa sfida di grandi proporzioni. Ma nessuno Stato membro può farcela da solo. Possiamo sfruttare l'intero potenziale della ricerca pubblica solo lavorando fianco a fianco", ha sottolineato. "L'iniziativa di programmazione congiunta sarà uno strumento utile a sostituire frammentazione e duplicati con coerenza e coordinazione, rappresentando pertanto un importante contributo per la Strategia Europa 2020". Meno del 15% della ricerca pubblica è coordinata a livello europeo e il bilancio UE copre appena il 5% dei fondi pubblici per la ricerca. Per rispondere adeguatamente a questa problematica, la Commissione europea è determinata ad assumere un ruolo chiave per coordinare il restante 95%. Infine, lo scopo dell'Iniziativa, ovvero raggiungere una visione condivisa, non riguarda solo un approvvigionamento alimentare stabile, sicuro e sostenibile, ma anche controllare l'impatto del cambiamento climatico sull'agricoltura. I dati UE dimostrano che la popolazione mondiale stanzierà, nel corso dei prossimi 40 anni, 9 miliardi. Questo aumento influirà sulla richiesta di cibo, che dovrebbe aumentare del 50% entro il 2030. Al contempo, gli europei dovranno convivere con penuria d'acqua, temperature più elevate e condizioni climatiche imprevedibili. Secondo gli esperti, le emissioni legate all'agricoltura sono responsabili del 14% delle emissioni di gas a effetto serra. Accanto ai partner provenienti da Francia e Regno Unito, lavorano al successo dell'iniziativa partner provenienti da Austria, Repubblica ceca, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia e Turchia. Hanno fornito contributi chiave al comitato consultivo scientifico dell'iniziativa di programmazione congiunta (IPC) sull'agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamento climatico 12 importanti scienziati. Due di questi scienziati provenivano da Stati Uniti. I funzionari ritengono che l'IPC integrerà il lavoro attualmente portato avanti a livello comunitario. A partire dal 2005, la Commissione europea ha destinato circa 300 milioni di euro per progetti congiunti in aree coperte dall'IPC mediante il suo Programma quadro per la ricerca. Vi sono anche 12 programmi ERA-NET (European Research Area Network) atti a coordinare vari sforzi di ricerca nazionali in Europa negli stessi settori. Gli europei non sono gli unici e trovarsi ad affrontare queste sfide che, infatti, come nel caso di cambiamento climatico e dell'aumento della domanda di generi alimentari interessano la popolazione mondiale. Ecco dove entra in gioco la programmazione congiunta…

Paesi

Austria, Cipro, Cechia, Germania, Danimarca, Estonia, Spagna, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Romania, Svezia, Slovacchia, Turchia, Regno Unito

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