I dati dell'Organizzazione meteorologica mondiale rivelano che il riscaldamento globale è in costante aumento
Mentre a Copenaghen i governi cercano un accordo globale per affrontare i cambiamenti climatici, le cifre fornite dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) indicano il 2009 come uno dei dieci anni più caldi dal 1850, anno in cui iniziarono le rilevazioni. Le cifre indicano il costante aumento delle temperature: gli anni dal 2000 al 2009 sono stati più caldi degli anni '90, a loro volta più caldi degli anni '80. Da parte sua, la comunità scientifica ha sviluppato un nuovo strumento che dimostra la reale portata dell'impatto dei cambiamenti climatici. Stando alle cifre fornite dalla WMO, in gran parte del mondo sono state registrate temperature al di sopra della media, ad eccezione del nord America, che ha registrato temperature più basse della media. La WMO ha registrato molte condizioni meteorologiche estreme, tra cui inondazioni, siccità e ondate di calore. La Cina è stata colpita dalla più pesante siccità degli ultimi cinquant'anni. Condizioni di siccità grave e prolungata sono state registrate anche in Argentina, Australia sud-orientale, Africa orientale, India e Messico. In Kenya la siccità ha provocato la riduzione del 40% dei raccolti di mais. In Africa occidentale le precipitazioni di settembre sono state così intense da colpire più di 100.000 persone. La regione africana del Burkina Faso è stata colpita dalle peggiori precipitazioni degli ultimi 90 anni: oltre 263 mm di pioggia in meno di 12 ore. Piogge estreme si sono registrate anche in molte altre parti del mondo. La Germania è stata flagellata da inondazioni, tornado e forti temporali. Gravi le inondazioni anche nel Regno Unito. Nel sud-est della Spagna e in altre regioni del Mediterraneo si sono registrati 300 mm di pioggia in meno di 48 ore. L'America meridionale e centrale sono state colpite da precipitazioni anomale, con conseguenti inondazioni in Argentina, Brasile nord-orientale, Colombia e Uruguay. In Colombia e in El Salvador gli smottamenti causati dalle inondazioni hanno provocato centinaia di morti. Anche il Canada è stato colpito da condizioni meteorologiche estreme, tra cui quasi il doppio delle valanghe rispetto alla media e un numero record di tornado, che hanno provocato 25 morti. Le regioni pianeggianti del nord degli Stati Uniti hanno vissuto l'ottobre più umido degli ultimi 115 anni e in marzo ci sono state inondazioni senza precedenti. I dati del WMO si fondano su una serie di fonti, tra cui stazioni di rilevamento a terra, navi e satelliti. Le cifre finali per il 2009 saranno pubblicate a marzo 2010 nel Rapporto annuale della WMO sullo stato del clima globale. Nel frattempo, l'IGBP (International Geosphere-Biosphere Programme) ha fornito i dettagli di un nuovo strumento - l'IGBP Climate Change Index - per il rilevamento del riscaldamento globale. L'indice è il risultato del lavoro di un gruppo di scienziati dell'IGBP, preoccupati per il fatto che i dati attuali relativi ai cambiamenti climatici in corso sono spesso poco chiari e confusi. Esso vuole essere un tentativo di semplificare i dati e di rilevare le tendenze generali riguardo ai cambiamenti climatici. L'indice rivela i cambiamenti in quattro indicatori fondamentali del cambiamento climatico: temperature, ghiaccio marino, livello dei mari e anidride carbonica. Ne emerge una chiara tendenza all'aumento dei cambiamenti climatici dal 1980, primo anno in cui è stato applicato questo strumento di studio. "Avevamo bisogno di una misurazione oceanica e abbiamo scelto l'aumento del livello dei mari, perché l'impatto è globale e di grande interesse sociale", dice il professor Steven Running dell'Università del Montana (USA), uno dei creatori dell'indice. "Il quarto indice di misurazione è quello relativo alla criosfera". Il criterio alla base di questa scelta è la crescente preoccupazione sul tasso di riduzione estiva del ghiaccio marino nell'Artico. Il parametro rappresenta ampiamente il sistema terrestre ed è interessante notare come il ghiaccio marino in estate si stia riducendo molto più velocemente di quanto previsto cinque o due anni fa". L'IGBP è un programma di ricerca che studia i cambiamenti climatici globali per fornire prove scientifiche in grado di contribuire a rendere la terra e i suoi ecosistemi più sostenibili.