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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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Progetto UE per la salvaguardia e la preservazione delle lingue

Un team di ricercatori finanziato dall'Unione europea sta lavorando allo sviluppo di un metodo per la misurazione della vitalità delle lingue europee. Questo strumento offrirà agli europei la possibilità di determinare con esattezza quali lingue sono a rischio di estinzione. I...

Un team di ricercatori finanziato dall'Unione europea sta lavorando allo sviluppo di un metodo per la misurazione della vitalità delle lingue europee. Questo strumento offrirà agli europei la possibilità di determinare con esattezza quali lingue sono a rischio di estinzione. Il progetto ELDIA ("European language diversity for all") ha ricevuto un finanziamento di 2,7 milioni di euro. I ricercatori, provenienti da 8 università site in 6 Stati membri diversi, si stanno preparando per avviare l'attività di studio su 14 lingue ungrofinniche. "Queste lingue si prestano particolarmente bene ad essere studiate poiché coprono la gamma completa delle diverse lingue minoritarie, a partire dalle lingue autoctone come il Meänkieli in Svezia fino ad arrivare alle lingue dei nuovi lavoratori immigrati in Germania, come per esempio l'estone", ha affermato il coordinatore del progetto, la professoressa Anneli Sarhimaa dell'Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania. La docente - esperta di lingue nordiche e baltiche - ha affermato che i risultati del progetto verranno utilizzati per sviluppare un metodo di valutazione complessiva della vitalità delle lingue europee, che potrà essere utilizzato per tutte le lingue minoritarie. Il team che ha condotto la ricerca ritiene che l'indice che ne deriverà - denominato European Language Vitality Barometer (EuLaViBar) - sarà analogo alla Red List dell'International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), ovvero la raccolta di dati più esaustiva dedicata allo stato di conservazione della flora e della fauna a livello mondiale. L'indice fornirà informazioni sullo stato attuale delle singole lingue e sulla portata del rischio a cui sono esposte. L'Unione europea potrà inoltre utilizzare questo strumento per attuare le politiche comunitarie per la salvaguardia delle minoranze. Il team di ELDIA, composto da 12 accademici e 20 tra dottorandi e ricercatori post-dottorato, condurrà numerose indagini sul campo e analizzerà documenti di testo in 14 lingue minoritarie e nelle principali lingue pertinenti. I linguisti che partecipano allo studio analizzeranno la lingua seto, nell'Estonia orientale, e la lingua parlata dalla comunità ungherese in Slovenia. I sociologi valuteranno in che modo il pubblico percepisce i vari gruppi etnici, mentre gli esperti di statistica svilupperanno una struttura metodologica per la raccolta e la valutazione del materiale. Il ruolo degli esperti legali coinvolti nello studio sarà invece quello di valutare la posizione legale delle minoranze rispetto alla legislazione comunitaria. "Il plurilinguismo fa parte del grande patrimonio europeo", ha spiegato la professoressa Sarhimaa. "In Europa, 46 milioni di persone crescono utilizzando una lingua minoritaria assieme alla lingua principale parlata nella loro area di provenienza". I ricercatori sottolineano che uno degli obiettivi del progetto ELDIA è la preservazione e la salvaguardia di questo patrimonio. I ricercatori studieranno anche i gruppi etnici careliano, vepso e seto in Russia e la popolazione che parla la lingua sami settentrionale, in Norvegia. L'indice, secondo i ricercatori, dimostrerà che le lingue minori e quelle ufficiali non sono necessariamente in conflitto, ovvero che le lingue che compongono i vari gruppi possono convivere tranquillamente. Anche se non prevedono un futuro roseo per le lingue che hanno meno di un milione di parlanti. I ricercatori che partecipano al progetto ELDIA provengono dagli istituti finlandesi Helsingin yliopisto, Oulun yliopisto e Ålands fredsinstitut, dall'Università di Vienna (Austria), dalla svedese Mälardalens Högskola, dall'estone Tartu Ülikool e dalla slovena Univerza v Mariboru.

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