L'innalzamento del livello dei mari sarà peggio del previsto
Se non verranno ridotte le emissioni di gas serra, è probabile che i livelli del mare cresceranno globalmente di 1 metro o più nel corso del prossimo secolo. Questa fosca previsione, elaborata in occasione del Congresso scientifico internazionale sul cambiamento climatico tenutosi a Copenaghen (Danimarca), preannuncia un innalzamento dei livelli del mare considerevolmente superiore rispetto a quanto previsto dagli esperti appena due anni fa. Potrebbe trattarsi del campanello d'allarme che evidenzia la necessità di un cambiamento drastico sul piano internazionale? Nel 2007, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) aveva preannunciato un innalzamento del livello dei mari compreso tra i 18 e i 59 cm. Il rapporto avvertiva tuttavia che i calcoli erano stati eseguiti in assenza di un quadro completo relativo all'impatto di alcune forze specifiche sulle calotte di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide. "Le cifre fornite dall'ultimo IPCC sono più basse proprio perché al momento della loro elaborazione era noto che vi erano numerose incertezze sulle calotte di ghiaccio," ha spiegato il professor Eric Rignot dell'università della California - Irvine, negli Stati Uniti. "I modelli numerici usati allora non disponevano di una rappresentazione completa dei cosiddetti "outlet glacier" e delle loro interazioni con gli oceani. I risultati raccolti nel corso degli ultimi due, tre anni dimostrano che vi sono aspetti fondamentali che non possono essere ignorati. In seguito all'accelerazione dei cosiddetti "outlet glacier" in vaste regioni, le calotte di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide contribuiscono già in misura maggiore e ad una velocità più elevata del previsto all'innalzamento del livello dei mari. Se questa tendenza dovesse affermarsi, è possibile che assisteremo ad un aumento dei livelli dei mari pari o superiore a un metro entro il 2011," ha affermato il professor Rignot. Il professor Stefan Rahmstorf dell'Istituto Potsdam (Germania) per la ricerca sull'impatto climatico (PIK) ha spiegato che l'innalzamento del livello del mare è collegato alla temperatura e "accelererà proporzionalmente all'aumento della temperatura del pianeta". Un articolo recentemente pubblicato dai ricercatori del PIK ha messo chiaramente in evidenza che la linea di un cambiamento climatico di proporzioni pericolose potrebbe essere oltrepassata molto prima di quanto precedentemente previsto dagli esperti. Le misurazioni del livello del mare effettuate in tutto il mondo rivelano che il livello è cresciuto di 20 cm dal 1880, dunque circa 130 anni fa. Alla luce di questi nuovi calcoli si ipotizza che il livello aumenterà di cinque volte tanto nell'arco di meno di un secolo. Il dottor Church del Centro australiano per la ricerca in ambito meteorologico e climatico ha spiegato che la maggior parte delle osservazioni satellitari e di terra aggiornate evidenziano che il livello del mare è cresciuto di 3 millimetri (o più) all'anno a partire dal 1993. Il dottor Church, insieme al suo team, ha scoperto che addirittura nel caso di una crescita complessiva pari a 50 cm, si verificherà un aumento significativo delle inondazioni costiere. "Il nostro studio, focalizzato sul Continente Australiano, dimostra che le inondazioni costiere che oggi sono previste una volta ogni cento anni, si verificheranno numerose volte nell'arco di uno stesso anno a partire dal 2100," ha affermato, mettendo in luce che anche le proiezioni più modeste si tradurranno in conseguenze molto gravi. Uno studio del 2007, pubblicato nella rivista Environment and Urbanization, ha dimostrato che 600 milioni di persone in tutto il mondo (vale a dire il 10% della popolazione mondiale) vivono in aree a rischio di inondazione. "Se non vengono prese misure di mitigazione urgenti e significative," ha detto il dottor Church, "nel XXI Secolo il clima supererà una soglia tale per cui ci troveremo ad affrontare un innalzamento del livello del mare di metri." Il Congresso scientifico internazionale sul cambiamento climatico è ospitato dall'Alleanza internazionale delle università di ricerca (International Alliance of Research Universities (IARU). IARU comprende i seguenti istituti: Australian National University, ETH Zürich (Istituto federale svizzero per la tecnologia), università nazionale di Singapore, università di Pechino, università di California ? Berkeley, università di Cambridge, università di Copenhagen, università di Oxford, università di Tokyo e università di Yale. Le conclusioni del congresso verranno pubblicate in una relazione di sintesi che uscirà nel giugno 2009.
Paesi
Danimarca