I ministri affermano che gli investimenti nella ricerca sono la chiave per la crescita economica europea
"Investimenti più consistenti, mirati ed efficaci nei campi di istruzione, ricerca e innovazione costituiscono il fattore chiave per una crescita sostenibile e a lungo termine di un'economia europea competitiva, e devono continuare ad essere una priorità anche nell'attuale crisi economica globale," recita una delle raccomandazioni adottate dai ministri della ricerca dell'Unione europea in occasione della riunione del consiglio Competitività tenutosi a Bruxelles (Belgio) il 5 e 6 marzo scorsi. In questa raccomandazione, i ministri sottolineano anche l'importanza di raggiungere l'obiettivo di investire il 3% del prodotto interno lordo (PIL) nella ricerca e nello sviluppo, e esortano gli Stati membri a promuovere gli investimenti del settore privato nella ricerca. "Nell'attuale situazione, il consenso ottenuto oggi (insieme ai miei colleghi degli Stati membri) nei confronti di investimenti più significativi ed efficaci nel campo della ricerca e dello sviluppo, rappresenta un segnale importante per tutti i cittadini," ha detto Ondrej Liska, ministro ceco dell'Istruzione, della gioventù e dello sport, che ha presieduto l'incontro. "La strategia giusta per l'Unione europea per affrontare la recessione è rappresentata da aziende innovative e da scienziati altamente preparati e votati alla mobilità." In un altro punto della raccomandazione i ministri invitano gli Stati membri a incoraggiare università, istituti di ricerca e aziende ad "accrescere la propria cooperazione". A giocare un ruolo chiave per il raggiungimento di questo obiettivo sarà l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). I ministri ritengono che sia necessario "rafforzare" il ruolo della ricerca di frontiera. Inoltre, come sottolineato dai ministri, è necessario rivedere le strutture e i meccanismi del Consiglio europeo della Ricerca (CER). Il processo di Lubiana, ideato per trasformare lo Spazio europeo della Ricerca (SER) in una realtà, è oggetto di un'altra raccomandazione, nella quale Stati membri e Commissione sono invitati a garantire l'autorità del SER nonché la realizzazione delle cinque iniziative SER (che riguardano le infrastrutture di ricerca, la programmazione congiunta, le carriere dei ricercatori, la cooperazione internazionale e la condivisione della conoscenza). Per quanto concerne le infrastrutture di ricerca, i ministri invitano a concludere "il prima possibile" le trattative sul quadro legale proposto per le infrastrutture di ricerca europee. "È inoltre necessario considerare gli investimenti nelle infrastrutture di ricerca alla luce del contributo che possono fornire alla competitività della ricerca dell'Europa sul lungo termine, come è stato confermato dai capi di Stato e di Governo," ha commentato il ministro Liska. Migliorare le prospettive di carriera dei ricercatori è una colonna portante della politica di ricerca dell'Unione europea, e gli stessi ministri affermano che sono necessari provvedimenti volti a ottimizzare la formazione, migliorare le condizioni di lavoro dei ricercatori e garantire la circolazione adeguata del talento scientifico. "Inoltre, è necessario stimolare l'interesse nell'ambito della ricerca e dell'innovazione all'interno della società civile, in particolare tra i giovani," sottolineano i ministri. Tra gli altri punti adottati dai ministri figurano la necessità di sopperire alle necessità in questi settori delle piccole e medie imprese, come pure l'importanza di migliorare la coordinazione dei programmi di ricerca nazionali. Nel complesso, i ministri hanno adottato all'unanimità oltre 30 raccomandazioni e messaggi importanti relativi al modo in cui l'Europa deve reagire all'attuale crisi economica. Questi verranno inviati per l'approvazione da parte del prossimo Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 19 e 20 marzo prossimi.
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Cechia