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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Un progetto internazionale seguirà la diffusione dell'influenza aviaria

Un nuovo programma operato dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), avente sede a Roma, utilizza il sistema di posizionamento globale (GPS) per seguire gli uccelli migratori e comprendere come si diffonde l'influenza aviaria. Gli Stati...

Un nuovo programma operato dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), avente sede a Roma, utilizza il sistema di posizionamento globale (GPS) per seguire gli uccelli migratori e comprendere come si diffonde l'influenza aviaria. Gli Stati membri dell'UE copriranno il 30 per cento dei costi del progetto. Quando il virus H5N1 viene rilevato sugli uccelli, interi stormi vengono distrutti per impedirne l'ulteriore diffusione. Gli esseri umani possono contrarre il virus mediante un contatto ravvicinato con volatili infetti e il tasso di mortalità è superiore al 50 per cento. Alcuni ricercatori mostrano preoccupazione per il pericolo potenziale di una pandemia qualora il virus mutasse, diventando trasmissibile tra gli esseri umani. Tuttavia, quando giunge la notizia di uno stormo infetto, in realtà il virus ha già fatto il proprio corso e le informazioni riguardano le prove della prova della sua diffusione. Per comprendere come il virus possa contagiare il pollame allevato in batteria, occorre comprendere i percorsi migratori degli uccelli. In maggio, nel corso di una riunione la FAO e l'Organizzazione mondiale per la salute degli animali hanno deciso di accrescere la nostra conoscenza del comportamento degli uccelli migratori e soprattutto delle modalità di interazione tra tali uccelli e gli stormi indigeni o commerciali. L'équipe guidata dalla FAO è adesso in Mongolia per applicare dei trasmettitori GPS in miniatura ai cigni migratori e poter così seguire le loro migrazioni invernali. "Stiamo lavorando per capire quale ruolo possono avere gli uccelli selvatici nella diffusione dell�H5N1", ha dichiarato il dott. Scott Newman, coordinatore internazionale per Fauna selvatica ed influenza aviaria della FAO. "Sebbene con ogni probabilità sia il commercio di pollame e di altri volatili la fonte principale di spostamento del virus, in alcune zone è possibile che vi siano anche implicati gli uccelli migratori". La FAO, in collaborazione con lo United States Geological Survey, la Wildlife Conservation Society (WCS) e l'Accademia delle scienze mongola, ha scelto di studiare i cigni selvatici per l'elevata mortalità registrata tra i volatili della specie nell'inverno 2005/2006, nel corso della migrazione annuale verso occidente. "Lo studio sui cigni selvatici in Mongolia è testimonianza dell'importanza che la FAO dà alla comprensione della relazione che esiste tra agricoltura, fauna selvatica e salute umana", ha dichiarato il dott. Newman. A causa delle grandi dimensioni degli stormi di uccelli migratori, finora è stato difficile monitorare con precisione le destinazioni invernali dei singoli uccelli. Le nuove tecnologie hanno consentito ai ricercatori di sviluppare un piccolo trasmettitore GPS a energia solare, da applicare come un piccolo "zaino" ai cigni, che registrerà la loro destinazione. Lo "zaino" si staccherà poi autonomamente, ma non prima di aver raccolto importanti informazioni sui percorsi migratori degli uccelli. Gli Stati membri dell'UE che contribuiscono al progetto sono Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Paesi

Germania, Spagna, Francia, Italia, Mongolia, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti

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