La Commissione ribadisce l'impegno nei confronti dell'innovazione nella politica regionale
In occasione della conferenza "Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico", tenutasi a Bruxelles il 12 giugno, tre commissari europei hanno ribadito il proprio impegno a orientare le attività della politica comunitaria di coesione regionale verso la realizzazione degli obiettivi di Lisbona in materia di crescita, occupazione e competitività. I commissari e la conferenza hanno sottolineato il ruolo degli attori locali e regionali, nonché della politica regionale comunitaria, nel promuovere l'innovazione e affrontare le sfide della globalizzazione nelle regioni più povere d'Europa. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha aperto la conferenza dichiarando: "Lo stretto rapporto tra la politica di coesione e la rinnovata strategia per la crescita non dovrebbero rappresentare una sorpresa", in quanto la politica di coesione si è sempre occupata delle esigenze delle regioni in termini di crescita e occupazione. Ha proseguito precisando che l'Europa continua a essere in ritardo rispetto ai propri partner e concorrenti negli investimenti sia pubblici sia privati nella ricerca e innovazione. Mentre alcuni ritengono che gli investimenti nella coesione e innovazione siano una "scelta che ne esclude automaticamente un'altra", ha dichiarato, "la realtà è ben diversa". "La Commissione europea e i suoi Stati membri hanno riconosciuto che la crescita e l'occupazione possono essere garantite soltanto mediante il coinvolgimento attivo degli attori regionali", ha proseguito il Presidente Barroso, il quale ha accolto con favore l'iniziativa della conferenza, volta a riunire le parti interessate per discutere della creazione di un ambiente favorevole all'innovazione, del rafforzamento della collaborazione tra pubblico e privato, e dell'istituzione di partenariati e sinergie. Danuta Hübner, commissario responsabile della Politica regionale, ha ripreso lo stesso argomento nel suo discorso di apertura, e ha affermato: "Vogliamo che [ricerca e innovazione] compaiano con più frequenza nelle strategie di investimento promosse dai Fondi strutturali". Le strategie regionali di innovazione devono gestire i finanziamenti in maniera tale da sperimentare nuovi approcci e ampliare le iniziative più incisive attuandole su scala più vasta, ha dichiarato. "La questione chiave è capire in che modo gli attori a livello locale e regionale possano contribuire ad affrontare la sfida della globalizzazione", ha spiegato il commissario Hübner ai partecipanti. Mentre la Commissione stabilisce un quadro di programmazione strategica per produrre crescita e occupazione, la politica comunitaria regionale svolge un ruolo unico, perché "sono le parti interessate di Stati membri, regioni e città che danno vita alla strategia, selezionano i progetti e sono responsabili della loro attuazione efficace". Nel tentativo di sviluppare coesione tra le politiche regionali, di ricerca e di innovazione, gli orientamenti strategici della Commissione europea per gli Stati membri raccomandano l'impiego delle sovvenzioni per la coesione a sostegno dei raggruppamenti innovativi regionali e transregionali. Tuttavia, il commissario Hübner ha anche reso note alcune conclusioni preliminari della valutazione strategica della Commissione, attualmente in corso, sulla conoscenza e l'innovazione nelle politiche e programmi regionali. Tra queste figurano la necessità che le regioni dispongano di una strategia per l'innovazione differenziata che si basi sull'analisi della loro situazione attuale, e l'esigenza di coinvolgere le parti interessate pubbliche e private nella strategia e nella sua attuazione. Sia il Presidente Barroso, sia il commissario Hübner sono dell'idea che alle regioni spetti un ruolo chiave per offrire vantaggi concreti alla vita quotidiana dei cittadini dell'Unione. Le loro particolari competenze e la loro vicinanza ai cittadini le rendono soggetti cruciali per generare comprensione e fiducia nei confronti dell'Europa stessa, è stato dichiarato. Intervenuta in occasione di una conferenza stampa successiva, il commissario Hübner ha puntualizzato che il nuovo accento posto dai Fondi strutturali sull'innovazione non riguardava solamente la tecnologia, bensì anche i servizi e nuovi modi di portare a termine determinati compiti. "Innovare significa prendere un'idea nuova e tradurla in realtà", ha affermato. Nel corso della giornata, il vicepresidente della Commissione europea nonché commissario per le Imprese e l'industria Günter Verheugen ha convenuto che in un'economia globale aperta, il vantaggio competitivo non può che scaturire dall'applicazione della conoscenza. "Ci sarà sempre qualcuno che costa meno di noi", ha affermato, "possiamo competere solamente sul fronte della qualità". Il problema non è che siamo diventati meno innovativi, ha fatto presente il commissario Verheugen, bensì che gli altri ci hanno raggiunti, e l'Europa si trova ora a dover competere aspramente in settori innovativi dove un tempo deteneva la leadership, quali il settore farmaceutico. Ha dichiarato che nell'economia globale odierna le aziende sono più mobili, e si trasferiranno dove i lavoratori sono qualificati, la ricerca e sviluppo (R&S) è forte e sono presenti raggruppamenti innovativi. La conferenza comprendeva seminari su temi quali raggruppamenti innovativi, gestione della conoscenza, capitale di rischio, infrastruttura dell'innovazione e ruolo delle autorità pubbliche. Si tratta della prima di tre conferenze sul tema "Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico ": la seconda e la terza sono in programma per dicembre 2006 e febbraio 2007. Tali eventi introdurranno il quarto Forum di coesione, che si terrà nel giugno 2007. Nello stesso giorno il commissario Hübner, in occasione della presentazione della quarta relazione intermedia sulla coesione, ha sottolineato la mole di lavoro che resta ancora da fare. La relazione fornisce una panoramica delle disparità economiche e sociali dell'UE e passa in rassegna i progressi compiuti in tal senso nell'anno appena trascorso. Il commissario ha dichiarato: "Dalla relazione odierna emergono disparità preoccupanti nella moderna infrastruttura, ricerca e istruzione: tali discrepanze limitano la nostra capacità di eccellenza e innovazione. Nel prossimo decennio la politica regionale continuerà a svolgere un ruolo decisivo per colmare tali divari e aiutare l'economia europea a sfruttare appieno il proprio potenziale". I Fondi strutturali sono lo strumento finanziario della politica comunitaria di coesione e il secondo bilancio in termini di volumi. Nel prossimo periodo di programmazione, 2007-2013, il bilancio concordato di 308 miliardi di euro è stato semplificato in tre programmi di finanziamento: - Convergenza (rivolto alle regioni più povere, con un PIL inferiore al 75 per cento della media UE), in cui il 60 per cento dei finanziamenti sarà destinato alle priorità della strategia di Lisbona; - Competitività, il 75 per cento del quale deve essere vincolato a Lisbona; - Cooperazione territoriale.