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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Sustainable intensive pig and poultry production

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Nuove strategie per combattere le malattie della produzione in maiali e pollame

L’intensificazione dell’agricoltura incrementa il rischio e la vulnerabilità di maiali e polli in relazione alle malattie della produzione, il che rende le pratiche di allevamento degli animali meno efficienti e causa gravi perdite finanziarie.

La definizione di malattie della produzione si riferisce alle patologie associate all’intensità della produzione di un sistema zootecnico, originate dalle procedure di gestione. Le malattie della produzione danneggiano la salute e il benessere degli animali, portano a inefficienze che riducono redditività e qualità del prodotto e incrementano l’impronta ambientale e l’utilizzo di antibiotici. Si stima che tali malattie riducano l’efficienza dei sistemi per maiali e pollame del 10-15 %. «L’evoluzione delle malattie della produzione sta ovviamente mettendo a dura prova le attuali opzioni per prevenirle e controllarle», afferma il professor Ilias Kyriazakis, coordinatore del progetto PROHEALTH (Sustainable intensive pig and poultry production), finanziato dall’UE. «Vi è un bisogno di nuovi strumenti e soluzioni innovative». Per affrontare questo problema, il progetto sta sviluppando delle efficaci strategie di controllo per ridurre l’impatto negativo delle malattie sulla salute e sul benessere degli animali. Nuove conoscenze per sviluppare strategie efficaci di gestione e controllo PROHEALTH, che è adesso nel suo quinto e ultimo anno, ha compiuto diverse scoperte fondamentali, tra cui la determinazione del punteggio di biosicurezza e dei fattori di rischio per le malattie della produzione negli allevamenti di maiali, polli da carne, galline ovaiole e tacchini in tutta l’UE. I partner del progetto hanno identificato i fattori genetici e ambientali coinvolti nella sopravvivenza neonatale che esercitano influenze sullo sviluppo a lungo termine nella salute di maiali e pollame. Essi hanno anche caratterizzato nuovi marcatori fenotipici di tratti fisiologici e comportamentali vantaggiosi delle scrofe che verranno applicati nella selezione genetica per migliorare la sopravvivenza dei lattonzoli. La ricerca ha mostrato che le scrofe provenienti da un ambiente di gestazione più arricchito e quelle sottoposte a migliori interazioni uomo-animale hanno uno stress ridotto e una minore mortalità neonatale dei lattonzoli. Il team del progetto ha inoltre identificato le più comuni malattie della produzione nella generazione di riproduttori di polli da carne e ha scoperto che le infezioni da Escherichia coli erano le cause più comuni di mortalità. È stato mostrato che le piante delle zampe sono una possibile porta di ingresso per i batteri Gram positivi, che portano a maggiore mortalità e salute cagionevole. Inoltre, PROHEALTH ha ideato delle strategie nutrizionali per ridurre la diffusione di malattie della produzione in maiali e pollame. Le strategie tenevano conto dell’interazione tra nutrizione e genotipo in tali animali da allevamento. Buone condizioni igieniche durante la stabulazione hanno migliorato la salute dei maiali nella fase di crescita-finissaggio e il loro peso alla macellazione. Tuttavia, questi miglioramenti erano ampiamente influenzati dai genotipi dei maiali, quindi non tutti i maiali traevano uguale beneficio dagli ambienti ideali. Utilizzando degli innovativi sensori per il monitoraggio ambientale, i ricercatori hanno quantificato il contributo dell’ambiente di allevamento all’espressione di malattie respiratorie nei maiali nel corso del tempo. Essi hanno sviluppato nuovi pannelli di biomarcatori genetici che potrebbero diagnosticare le malattie della produzione in maiali e pollame. È stata inoltre individuata una firma genetica che può determinare i maiali con insufficienze respiratorie e significativi cambiamenti nell’espressione genica associati con cifosi lombare (maiali con la gobba). Sulla giusta strada verso salute e benessere migliori per maiali e pollame PROHEALTH sta attualmente riassumendo i risultati e redigendo delle raccomandazioni sui modi più sostenibili per controllare le malattie della produzione, modi che aggiungano valore, siano socialmente accettabili e abbiano un impatto concreto sulla salute degli animali. «I risultati aiuteranno i soggetti interessati a effettuare delle scelte informate su come controllare al meglio le malattie della produzione», fa notare il professor Kyriazakis. Durante gli ultimi sei mesi, il progetto produrrà una serie di linee guida sulle migliori prassi e documenti di sintesi basati sui risultati. Verranno anche identificati modi economicamente sostenibili e socialmente accettabili per controllare le patologie, ponendo l’accento sulle conseguenze sul benessere degli animali. «In sostanza, PROHEALTH consentirà la produzione di prodotti di migliore qualità in una maniera ecocompatibile, migliorando allo stesso tempo la competitività e la sostenibilità dei moderni allevamenti di maiali e pollame in Europa», conclude il professor Kyriazakis.

Parole chiave

PROHEALTH, malattie della produzione, maiali, pollame, salute degli animali

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