Progettare l’autoarticolato del futuro
Le combinazioni degli autoarticolati di oggi sono più o meno una soluzione uguale per tutti, ottimizzata per un numero limitato di casi di utilizzo e per un carico utile massimo. Alla luce di una sempre crescente esigenza di efficienza e ottimizzazione dei trasporti, si deve ripensare la progettazione di questi autoarticolati. “Al giorno d’oggi, le combinazioni di autoarticolati non sono ottimizzate per quanto riguarda le loro missioni,” spiega Paul Adams, coordinatore del progetto TRANSFORMERS finanziato dall’UE. “Idealmente, camion e contenitori del carico futuri saranno facilmente adattabili per ciascun carico e missione, e la combinazione del veicolo sarà in grado di adattarsi automaticamente al reale ambiente di guida.” I due differenti autoarticolati ideati dal progetto TRANSFORMERS rappresentano un importante passo in avanti verso la realizzazione di questo “camion del futuro”. Con una trasmissione elettrica montata sul rimorchio a supportare la convenzionale motrice diesel e rimorchi progettati per affrontare sia la questione dell’aerodinamica che dell’efficienza di carico, le combinazioni per autoarticolati di TRANSFORMERS offrono la possibilità di ridurre l’utilizzo di energia di oltre il 30 % (in energia/km.tn). Ibrido a richiesta Il progetto TRANSFORMERS è riuscito a sviluppare e dimostrare con successo una gamma di innovazioni che migliorano l’efficienza dei trasporti nell’ambito del settore del trasporto su strada. Il progetto riunisce queste innovazioni in combinazioni di autoarticolati che sono facilmente adattabili, in modo da poter essere ottimizzate per ciascuna missione di trasporto. Per esempio, una delle innovazioni chiave sviluppate dal progetto è la funzione ibrida a richiesta HoD (Hybrid-on-Demand). Questa funzione integra frenata rigenerativa, propulsione supplementare e controlli intelligenti dell’energia nel rimorchio, che si adattano al profilo della missione e sono in grado di interagire con i camion esistenti e con quelli futuri. “Il principale vantaggio di questo approccio, rispetto a quello classico dell’ibridazione del veicolo, è che sono necessarie solo delle piccolissime modifiche al camion,” spiega Adams. “Questo a sua volta rende possibili nuove opzioni nell’ottimizzazione delle dimensioni della missione.” Il sistema HoD funziona ricatturando l’energia della frenata nel traffico pesante o quando risulta necessario limitare la velocità del veicolo nel percorrere delle discese. L’energia viene accumulata in una batteria fino a che non è usata in seguito per alimentare il motore elettrico che supporta il convenzionale motore diesel. A differenza di una convenzionale trasmissione ibrida, il motore diesel si trova sulla motrice, mentre la trasmissione elettrica di supporto si trova sul rimorchio. Altri risultati chiave del progetto hanno incluso: una progettazione per ottimizzare l’efficienza di carico all’interno del rimorchio, incluso un innovativo doppio fondo, progettazioni aerodinamiche configurabili in base alla missione per l’autoarticolato nel complesso (inclusi esclusivi tetti amovibili) e una struttura di comunicazione motrice-rimorchio elettrica HoD pre-standardizzazione che supporta una diffusa introduzione sul mercato e getta le fondamenta per future attività di ricerca e sviluppo. Un notevole incremento dell’efficienza Il progetto ha ottenuto una riduzione pari al 10 % nel consumo di carburante e un incremento fino al 33 % nell’efficienza di carico. “Riducendo il consumo di carburante e incrementando contemporaneamente l’efficienza di carico, il progetto TRANSFORMERS è stato in grado di dimostrare che è possibile ridurre il consumo energetico per tonnellata per chilometro di oltre il 30 % per alcune missioni di trasporto rispetto ai camion autoarticolati all’avanguardia di oggi,” aggiunge Adams.
Parole chiave
TRANSFORMERS, autoarticolato, trasporto, trasporti sostenibili, ibrido