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Contenuto archiviato il 2023-01-01

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Gli astronomi europei scoprono ulteriori prove dell'esistenza di un enorme buco nero nella nostra galassia

Un'équipe internazionale di astronomi, che comprende gruppi provenienti dalla Germania e dalla Francia, ha osservato una normale stella orbitare attorno a quello che essi pensano sia un immenso buco nero al centro della galassia della Via Lattea. La maggior parte degli astro...

Un'équipe internazionale di astronomi, che comprende gruppi provenienti dalla Germania e dalla Francia, ha osservato una normale stella orbitare attorno a quello che essi pensano sia un immenso buco nero al centro della galassia della Via Lattea. La maggior parte degli astronomi ritiene che i quasar, gli oggetti più luminosi nel nostro universo, testimonino l'esistenza di un buco nero. Dopo aver identificato un denso ammasso stellare al centro della nostra galassia, concentrato attorno ad una sorgente quasar di dimensioni insolitamente vaste, i ricercatori hanno ipotizzato l'esistenza di un immenso buco nero al centro della Via Lattea. Ad ogni modo, tenuto conto delle difficoltà connesse al rilevamento del campo gravitazionale di quest'area, gli studiosi hanno preferito non escludere altre possibili spiegazioni. Tuttavia, nel momento in cui l'équipe responsabile del progetto, coordinata dall'Istituto tedesco Max-Planck, ha utilizzato il nuovo telescopio NAOS-CONICA (NACO) situato in Cile per studiare il fenomeno, i risultati sono stati sorprendenti. "Quest'anno, le prime osservazioni effettuate con il telescopio NACO hanno permesso di ottenere immagini del centro della Via Lattea più nitide e 'profonde' che mai", ha affermato Andreas Eckart dell'Università di Colonia. Come ha spiegato un altro membro del gruppo, Tomas Ott, dell'Istituto Max-Planck: "Dopo aver inserito nella nostra analisi gli ultimi dati forniti da NACO, non riuscivamo quasi a credere ai nostri occhi: la stella S2, attualmente la più vicina [alla sorgente quasar centrale], aveva appena descritto una rapida ellissi. A quel punto ci siamo resi conto di essere di fronte al movimento orbitante di una stella attorno ad un buco nero centrale". Fino ad oggi non era mai stato osservato nulla di simile. I dati dimostrano che la S2 sta orbitando attorno al buco nero centrale, proprio come la Terra ruota attorno al Sole, ma ad una velocità circa 200 volte superiore. A quanto pare, quindi, non vi sono praticamente dubbi sul fatto che alla base di tale fenomeno vi sia un immenso buco nero e non un ammasso di buchi neri di dimensioni stellari o di stelle di neutroni. L'unica altra possibile spiegazione sarebbe l'esistenza di un'ipotetica "stella di bosoni" costituita da particelle elementari pesanti. Ma come spiega Reinhard Genzel: "Sebbene in linea di principio l'ipotesi di una stella di bosoni sia plausibile, comunque essa sprofonderebbe rapidamente in un immenso buco nero. Direi quindi che la nostra interpretazione ha colto nel segno". La prossima sfida per gli astrologi consiste nel cercare di comprendere come e quando questi immensi buchi neri si siano formati e perché quasi tutte le galassie di enormi dimensioni sembrino contenerne uno. Si spera che le prossime osservazioni con strumenti come l'interferometro VLT e il Grande Telescopio Binoculare consentano di realizzare nuove scoperte in questo affascinante settore di ricerca.

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