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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Political Violence Legitimization in Ireland and Cyprus

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Violenza politica, memorie pubbliche e formazione degli stati

La ricerca europea ha esaminato due specifici periodi della storia cipriota e irlandese, per confrontare i modi con cui la violenza politica sia stata legittimata in ciascun caso. Le rivolte contro lo stato si sono sviluppate nel periodo 1916-1919 in Irlanda e nel periodo 1955-1969 a Cipro.

Il progetto POLITICAL VIOLENCE ("Political violence legitimization in Ireland and Cyprus") ha studiato le prove ricavate da documentazione storica di entrambe le isole. Parallelamente, la ricerca ha considerato i periodi successivi, dopo la presenza del Regno Unito. L'interesse qui si è incentrato sulle memorie pubbliche delle rivolte e come si siano interconnesse nei processi di consolidamento dei nuovi Stati che ne sono nati. Sono stati esaminati sia i materiali secondari che le fonti d'archivio delle due aree. La ricerca ha anche comportato oltre 30 interviste approfondite di partecipanti e spettatori ciprioti degli eventi che si sono svolti lì durante i 4 anni in questione. I risultati indicano che la legittimazione di violenza politica è situazionale. È il risultato di molti processi paralleli che integrano le rappresentazioni di violenza e gli impegni collettivi. Anche se vi sono alcune differenze generali tra i due casi, Cipro e Irlanda presentano somiglianze di forma. Ad esempio, il discorso relativo a Cipro ha incluso un pubblico molto più ampio rispetto all'Irlanda. A Cipro, la rivolta nazionalista e la violenza britannica antirivolta sono state centrali per il discorso della legittimità. Tuttavia, in Irlanda, dove la violenza si è sfogata essenzialmente nel periodo tra le guerre, il centro del discorso si è maggiormente imperniato sulla legittimità dello Stato (Regno Unito) e sulla richiesta nazionalistica per una repubblica. I confronti hanno evidenziato una differenza chiave nella configurazione generale dei pubblici delle due isole. A Cipro, le persone che simpatizzavano con la rivolta e le persone che vi si opponevano convivevano tra loro e con la violenza. In Irlanda invece, gran parte del discorso si è sviluppato da una distanza relative e ha rappresentato il riflesso di opinioni (variate e fluttuanti) di terze partii. POLITICAL VIOLENCE ha anche preso in considerazione i rispettivi periodi del consolidamento dello stato a Cipro e in Irlanda. Le sue ricerche hanno sottolineato le differenze nello sviluppo del conflitto tra coloro che sostenevano il compromesso e coloro che lo ritenevano un tradimento. In ciascun posto, questo sviluppo ha svolto un ruolo pesante sul modo con cui era raffigurata, configurata e riconfigurata la memoria collettiva della violenza della rivolta. È in fase di completamento un libro che descrive la ricerca e i risultati del progetto. Le conclusioni di POLITICAL VIOLENCE offrono conoscenze approfondite di particolare rilevanza sulle storie dei due stati anche ancora devono affrontare questioni irrisolte. I risultati e le conoscenze creatisi sono interessanti sia per gli studiosi accademici di sociologia storico-comparata e politica comparata, che per i responsabili delle decisioni politiche. Il libro influenzerà anche i dibattiti politici e teorici sulla violenza e il suo ruolo nella formazione degli stati..

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