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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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EUBCE 2019 si chiede: quale ruolo per la biomassa nel raggiungimento degli obiettivi relativi a sviluppo e clima?

La scorsa settimana è stata ospitata a Lisbona, Portogallo, la XXVII edizione dell’EUBCE (European Biomass Conference and Exhibition). Questo evento chiave ha esplorato il potenziale contributo della biomassa per raggiungere gli obiettivi relativi a sviluppo sostenibile e clima. CORDIS era presente con orgoglio.

Nel mese di novembre del 2018, la Commissione europea ha definito la sua visione per «un’economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero entro il 2050». La strategia di accompagnamento evidenzia il bisogno di una serie di soluzioni tecnologiche guidate da ricerca e investimento, insieme a politiche abilitanti e partecipazione attiva dei cittadini. Questa visione è in linea sia con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi del 2015 di tenere l’aumento globale della temperatura ben al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali che con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, adottati nel 2015. La bioenergia prodotta da biomassa (come ad esempio residuo agricolo o rifiuti organici), offre un percorso fondamentale verso un futuro a impatto climatico zero. L’EUBCE ha rappresentato un forum eccezionale per i 1 500 delegati provenienti da quasi 80 paesi dove condividere conoscenze e competenze ed entrare in contatto con il tema di quest’anno: «Il ruolo della biomassa nel raggiungere gli obiettivi di Parigi e nel supportare gli obiettivi di sviluppo sostenibile». La prof.ssa Maria da Graça Carvalho della Direzione generale della Ricerca e dell’innovazione (DG RTD) della Commissione europea, è stata la direttrice generale della conferenza, mentre il programma tecnico è stato coordinato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea. Con uno spazio insufficiente per fare qui giustizia alla gamma di contenuti offerti da sessioni di poster, workshop e più di 43 espositori, due sessioni plenarie hanno offerto un’immagine unica delle questioni chiave esaminate nel corso dei quattro giorni. Progresso verso la decarbonizzazione In un contesto in cui la biomassa è stata promossa come la fonte di energia rinnovabile con il maggiore potenziale, durante un’affollata sessione plenaria martedì 28 maggio, i partecipanti hanno discusso del progresso tecnologico verso sistemi energetici decarbonizzati. Ingwald Obernberger di Bios Bioenergiesysteme, Austria, ha dato il via al programma delineando gli sforzi per portare su scala industriale la combustione della biomassa per produrre bioenergia. Ha segnalato che la conversione della biomassa solida costituisce il 70 % del consumo di bioenergia nell’Unione europea e il 6 % del consumo energetico totale dell’UE. Uno dei progressi presentati per portare su scala industriale la produzione è stato quello della maggiore flessibilità del combustibile, che consente di usare diversi combustibili, quali legno e residuo agricolo, in singoli impianti. Questa deve essere abbinata a meccanismi per zero emissioni e recupero del calore al fine di accrescere l’efficienza dell’impianto. Durante la sessione, molti partecipanti hanno menzionato la necessità di incentivi chiari e di lunga durata all’interno del settore bioenergetico allo scopo di incentivare ricerca e investimenti, insieme a politiche a livello europeo. Si è ulteriormente sottolineato il fatto che se l’UE vuole rispettare il suo obiettivo per l’energia da fonti rinnovabili (RED 2) facendole raggiungere una quota pari almeno al 32 % entro il 2030, la biomassa dovrebbe essere vista come complementare a fonti rinnovabili alternative (spesso citato l’idrogeno). La transizione basata su fonti rinnovabili Durante la sessione plenaria della mattina di mercoledì (29 maggio) la parola è stata data all’industria, mentre i rappresentanti hanno offerto idee su come raggiungere gli obiettivi relativi a sviluppo sostenibile e clima. Kees Kwant della Netherlands Enterprise Agency, Ministero per gli affari economici, ha definito il contesto affermando chiaramente che al fine di raggiungere l’obiettivo dei 2 gradi dell’Accordo di Parigi, il consumo di bioenergia deve aumentare di quattro volte entro il 2060. Ha sottolineato che, sebbene vi sia un piano d’azione per la bioenergia, il problema sono le carenze nell’esecuzione, dovute a una scarsità di materie prime sostenibili e di fiducia del pubblico. Osservando il ruolo dei mercati ha fatto quattro raccomandazioni. In primo luogo, un rinnovato senso di urgenza. In secondo luogo, l’adozione di soluzioni sostenibili che includano elementi quali ad esempio la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo rurale. In terzo luogo, l’adozione industriale di soluzioni integrate quali ad esempio bioraffinerie che valorizzino i rifiuti. Da ultimo, che i governi creino il giusto ambiente operativo. Dolf Gielen, direttore del centro per l’innovazione e la tecnologia IRENA a Bonn, in Germania, ha affermato che la crescita della bioenergia si sta fermando. Ha fornito l’esempio dei biocarburanti, dove è necessario un incremento pari a cinque volte per soddisfare gli obiettivi relativi al clima. Nonostante questo, gli investimenti sono in realtà diminuiti dal picco raggiunto un decennio fa, con l’industria che cita le note barriere, ossia la mancanza di un quadro politico e il prezzo delle materie prime. Specificamente sul tema del carburante per aerei, è stato emozionante venire a conoscenza della prima struttura dedicata in Europa per la sua produzione sostenibile nei Paesi Bassi, che sarà pronta nel 2022. Concludendo la sessione, i partecipanti hanno ripetuto che nuove tecnologie, come ad esempio i satelliti, incrementano gli sforzi, ma nessuna singola tecnologia prevarrà sulle altre. È stato inoltre affermato che le politiche riguardanti questioni collegate, come ad esempio l’utilizzo del suolo e la biodiversità, devono essere allineate in modo più efficace. Dopo una discussione sulle difficoltà nel convergere su un unico percorso da seguire, la conclusione è spettata al codirettore André Faaij, direttore scientifico di ECN (parte di TNO), nei Paesi Bassi, il quale ha detto che, «se la politica fa un passo in avanti, ci sono enormi opportunità nell’intera gamma di soluzioni basate su fonti rinnovabili… la comunità di ricerca, l’industria e gli imprenditori vogliono provarci». Dopo aver toccato fatti molto duri, era giunto il momento per i partecipanti di esplorare ulteriormente questa «enorme opportunità» attraverso la gamma di soluzioni pragmatiche e stimolanti in mostra all’interno dello spazio espositivo dell’EUBCE. Per maggiori informazioni, consultare: sito web dell’evento

Paesi

Portogallo

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