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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Come liberare tutte le potenzialità dell’Internet delle cose

Un’iniziativa dell’UE aiuterà le imprese a creare nuove piattaforme per oggetti intelligenti connessi con investimenti minimi.

Si prevede che, entro il 2030, nel mondo ci saranno più di 43 megalopoli con una popolazione superiore ai 10 milioni di abitanti, mentre entro il 2050, secondo un rapporto dell’ONU, è probabile che il 68 % della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Nel contesto odierno di urbanizzazione continua, una gestione riuscita delle città è diventata più importante che mai. Grazie al suo potenziale di una migliore qualità della vita in settori che vanno dall’energia e l’ambiente ai trasporti e l’assistenza sanitaria, il concetto di città intelligenti sta divenendo sempre più popolare. Sebbene l’Internet delle cose (IoT) sia considerato un elemento chiave di iniziative «città intelligenti» quali il miglioramento dei livelli di inquinamento o delle condizioni del traffico, le sue potenzialità non sono ancora pienamente sfruttate. Un grande ostacolo che impedisce un’ulteriore innovazione è lo sviluppo di compartimenti stagni di dati dell’IoT di tipo verticale, che compromettono la capacità degli sviluppatori di produrre servizi a valore aggiunto in più piattaforme e campi. Il progetto bIoTope, finanziato dall’UE, ha affrontato questo problema svolgendo una serie di progetti pilota di città intelligenti a Bruxelles, Lione e Helsinki e programmandone uno per il prossimo futuro a San Pietroburgo, in Russia. Il sito web del progetto fa notare che i progetti pilota di città intelligenti con un settore specifico e transettoriali verranno utilizzati per «convalidare l’efficacia della piattaforma di bIoTope del tipo “sistemi di sistemi” per l’IoT». Essi comprendono vari settori, tra cui stazioni di ricarica per auto elettriche, edifici e apparecchiature autonomi e qualità dell’aria intelligente. Inoltre, «forniscono prove di concetto concrete della composizione del sistema dell’IoT e dell’interoperabilità degli scenari negli ambienti delle città intelligenti», tra cui contatori intelligenti, veicoli elettrici condivisi, illuminazione intelligente e dati meteorologici a livello iper-locale, nonché corsie prioritarie intelligenti per le biciclette. Interoperabilità e apertura In un articolo d’opinione, la dott.ssa Michelle Supper, direttrice dell’Open Platform 3.0 Forum presso il partner di progetto X/Open Company Ltd., afferma: «L’impiego di standard aperti e non proprietari sarà fondamentale per il futuro successo delle città intelligenti». La dott.ssa Supper si serve di un esempio per spiegare il processo: «Prendiamo un veicolo autonomo che trasporta un cittadino intelligente a un palazzo di uffici. Dopo aver portato il passeggero a destinazione, il veicolo si connette all’IoT cittadino e comunica con le strutture locali per trovare e selezionare un parcheggio e un punto di ricarica. Sulla strada per il parcheggio, il veicolo può accedere ai sistemi di monitoraggio meteorologico e dei semafori per scambiare informazioni su fattori quali la sicurezza o le condizioni stradali». La direttrice sottolinea l’importanza di una comunicazione senza interruzioni tra i vari sistemi. «Senza uno standard comune sul formato dei dati e sulle strutture di messaggistica condiviso dai produttori dei sistemi, è improbabile che tale interoperabilità diventi realtà». Uno degli obiettivi principali del progetto bIoTope (Building an IoT OPen innovation Ecosystem for connected smart objects) è fornire «le API (application programming interfaces, interfacce di programmazione delle applicazioni) aperte e standardizzate necessarie per garantire l’interoperabilità tra i compartimenti stagni dell’IoT di oggi di tipo verticale», come riportato sul suo sito web. Per API si intende una particolare serie di norme e specifiche che i programmi software possono seguire per comunicare tra di loro. Secondo i partner del progetto la piattaforma bIoTope «consente ai fornitori di prodotti e servizi IoT di sviluppare e distribuire in modo rapido soluzioni IoT che utilizzano fonti di informazione differenti, integrabili facilmente per realizzare soluzioni più avanzate e con un valore più elevato senza considerevoli costi di sviluppo». Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto bIoTope

Paesi

Finlandia

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