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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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La famiglia dei corvidi, le scimmie del mondo aviario?

L’abilità della famiglia dei corvidi di usare utensili e pianificare tatticamente per risolvere problemi ha affascinato molti ricercatori, da quelli che studiano http://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.0060202 (l’autoriconoscimento delle gazze) a quelli che si occupano della capacità di fabbricare utensili http://www.youtube.com/watch?v=3RCcVJvZF0I (del corvo della Nuova Caledonia). Adesso il sostegno dell’UE ha permesso a un ricercatore svedese di studiare le abilità dei corvi di barattare e fare progetti.

Ricercatori dell’Università di Lund in Svezia, con il sostegno dell’UE in forma di un contributo internazionale per la carriera, ha condotto quattro esperimenti. Uno di questi ha mostrato che il 78 % dei corvi imperiali (Corvus corax) coinvolti erano in grado di barattare con un essere umano per scambiare beni. Altri esperimenti hanno mostrato che gli uccelli riuscivano a esercitare l’autocontrollo quando dovevano prendere decisioni. Questo è particolarmente significativo perché un autocontrollo ben sviluppato è essenziale per fare dei programmi, l’impulsività infatti rende difficile andare oltre il contesto immediato. Nello studio, pubblicato su “Science”, l’equipe spiega che ogni esperimento prevedeva due condizioni principali: uso di utensili e baratto con esseri umani. I corvi imperiali, dice l’equipe, abitualmente non usano utensili e il baratto non è mai stato osservato in natura. I ricercatori hanno scelto di concentrarsi su questi elementi per tre dei quattro esperimenti per riprodurre l’esperimento di riferimento con i primati. Il quarto, spiegano, è andato oltre, ampliando quello che era stato fatto negli studi sui primati. Sfidare i corvi imperiali C’è scetticismo circa il fatto che la pianificazione dei corvi sia veramente simile dal punto di vista funzionale a quella degli ominidi. Si è sostenuto che le abilità – effettivamente flessibili – dei corvidi, che nascondono abitualmente il cibo, possono al contrario riflettere adattamenti confinati al campo del nascondere il cibo. L’equipe ha deciso che testare i corvi in compiti per i quali non hanno una predisposizione ecologica o comportamentale potrebbe far luce su questa questione fondamentale. Per questo motivo, sono stati fatti quattro esperimenti. Il primo esperimento intendeva stabilire se i corvi possono selezionare, conservare e usare in un secondo momento un utensile o un oggetto da scambiare. Per aggiungere un’ulteriore difficoltà, c’era un intervallo di tempo di 15 minuti nel quale gli uccelli potevano prendere gli utensili da un luogo e poi usarli in un ambiente diverso. Nella condizione degli utensili, i soggetti sono riusciti a scegliere e usare l’utensile per svolgere il compito in una media di 11 tentativi su 14. Nella condizione del baratto, gli uccelli hanno scelto in totale 143 oggetti su 144. Al meno un oggetto è stato scambiato nel 91,6 % degli esperimenti. Il secondo esperimento ha allungato l’intervallo di tempo tra la selezione degli oggetti e l’uso fino a 17 ore. I tre corvi selezionati hanno usato l’utensile nell’88,8 % dei casi e nella condizione del baratto, il tasso medio di successo dei quattro corvi è stato del 95,8 %. Il terzo riguardava la pianificazione e l’autocontrollo. Presentava ai soggetti una distrazione, un utensile e un premio immediato. L’utensile garantiva al corvo l’accesso a un premio più prezioso 15 minuti più tardi. Nelle condizioni di controllo, nelle quali non era offerto alcun utensile o oggetto di scambio, tutti gli uccelli sceglievano il premio immediato. In presenza dell’opzione aggiuntiva di un utensile o oggetto, i soggetti sceglievano l’utensile in media il 73,8 % delle volte e l’oggetto di scambio il 73,2 %. Il quarto esperimento ha dato all’equipe l’opportunità di vedere se i corvi, “avrebbero selezionato l’oggetto funzionale più spesso quando il premio era più vicino dal punto di vista spazio-temporale rispetto all’esperimento 3.” Tutti i soggetti hanno rifiutato il premio immediato e hanno scelto e usato l’oggetto funzionale nel 100 % degli esperimenti – un aumento significativo rispetto all’esperimento tre. L’importanza della ricerca sulla cognizione dei corvidi Quello che rende questo studio, e altri come questo, tanto interessante è che esso indica un’evoluzione indipendente della cognizione complessa, che è un’idea affascinante, perché, come spiega uno dei co-autori, “Mostra che all’evoluzione a volte piace ripetere buone soluzioni. In questo caso, le abilità di pianificazione.” I corvi imperiali sono dinosauri aviari che hanno condiviso un antenato con i mammiferi circa 320 milioni di anni fa. Le numerose somiglianze nelle prestazioni con le grandi scimmie in compiti come questi aprono nuove vie per studiare i principi evolutivi della cognizione e mostrano quello che il cervello di alcuni uccelli è capace di fare. Per maggiori informazioni, consultare: Pagina web del progetto su CORDIS

Paesi

Svezia

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