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Contenuto archiviato il 2023-04-03

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Verso migliori previsioni delle distruttive tempeste di polvere

I ricercatori che studiano le cause della tempesta di polvere da record che ha colpito il Medio Oriente e Cipro nel 2015, hanno identificato nell’erosione un fattore chiave, un problema che la guerra in Siria e Iraq sta rendendo più grave. Tuttavia, anche se da record, la tempesta non è stata prevista, poiché tali eventi continuano a essere difficili da prevedere.

Una depressione termica in Siria combinata con un’attività convettiva al di sopra dell’Iraq e più polvere erodibile in Siria ha portato a una tempesta di polvere che ha colpito l’intero Medio Oriente e Cipro nel settembre del 2015. La tempesta ha trasportato dei carichi di polvere da record a Cipro con una profondità ottica dell’aerosol che ha superato 5,0 a 550 nm Ricercatori, supportati da una serie di progetti finanziati dall’UE, hanno appena pubblicato un articolo nella rivista “Atmospheric Chemistry and Physics” in cui analizzano la causa della tempesta e identificano l’attuale metodologia su cui si basano le previsioni. Essi affermano che la polvere è stata messa in movimento da un flusso ciclonico e dalla formazione di un haboob. Gli haboob, ovvero delle correnti di densità atmosferica locali e su mesoscala che spostano enormi quantità di polvere, creano un muro di polvere in movimento che può estendersi fino a 2-3 km nella troposfera. Le conseguenti tempeste causano una scarsa visibilità che genera disagi ai trasporti e ad altre attività, e hanno un impatto nocivo sulla salute umana. Il team, che è stato supportato dai progetti BEYOND, ACTRIS-2, ECARS e MARCOPOLO dell’UE, spiega che il trasporto di particelle di polvere nella troposfera libera avviene nella regione turbolenta della testa della corrente di densità. Questo innesca delle celle convettive secondarie lungo il loro cammino che possono trasformarsi in eventi con polvere su scala sinottica. I residui di polvere rimangono in alto dopo la discesa della sacca di aria fredda. Le correnti discendenti sono più dense rispetto all’aria dell’ambiente e quindi si allargano quando colpiscono la superficie terrestre, creando degli strati limite tempestosi e turbolenti. Mentre si propagano al di sopra di terreni brulli e deserti, essi possono sollevare dei sedimenti. La guerra nell’Iraq settentrionale e in Siria ha portato a un differente utilizzo del terreno, con un’agricoltura non più così continua, e questo ha portato a un suolo più erodibile. Quando tutti i fattori si combinano, essi sono in grado di creare un muro di polvere che si propaga. La maggior parte dei metodi per studiare e prevedere queste intense tempeste di polvere dipendono dal telerilevamento passivo e attivo, come ad esempio quello effettuato dalla rete europea European Aerosol Research Lidar Network e da simulazioni di modellazione ad alta risoluzione. Dal momento che gli episodi convettivi e le loro raffiche di vento associate sono difficili da modellare, la previsione delle tempeste di polvere di questa natura continua a essere un compito difficile. Infatti, quasi tutti i modelli operativi non sono riusciti a prevedere l’evento del 2015. Quindi come si possono prevedere questi episodi? Secondo i ricercatori, la chiave per prevedere questi eventi nei modelli atmosferici è l’utilizzo dello spazio griglia a livello di risoluzione delle nubi. “Tuttavia – dicono – un tale spazio griglia ad alta risoluzione può essere applicato solo ad aree limitate a causa di limitazioni nella potenza di calcolo.” Essi affermano che esiste dello spazio per il telerilevamento, come ad esempio quello derivante dal coinvolgimento delle osservazioni provenienti dai satelliti geostazionari. L’articolo accoglie con favore anche l’ampliamento della rete Lidar in aree vicine alla sorgente delle tempeste di polvere, che potrebbe completare la modellazione fornendo, “vere osservazioni al suolo” per il profilo verticale dei pennacchi di polvere. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto BEYOND Sito web del progetto ACTRIS-2 Sito web del progetto ECARS Pagina del progetto MARCOPOLO su CORDIS

Paesi

Grecia, Italia, Paesi Bassi, Romania

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