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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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I paesi dell’Europa e dell’Asia centrale non fanno abbastanza per combattere la corruzione

In un rapporto di recente pubblicazione, stilato con il sostegno del progetto ANTICORRP, finanziato dall’UE, Transparency International spiega che i cittadini di Europa e Asia centrale vedono la corruzione come uno dei principali problemi dei loro paesi.

Il rapporto, intitolato “People and Corruption: Europe and Central Asia 2016” comincia sottolineando che la corruzione è una delle ragioni centrali per le quali il sostegno a movimenti populisti e nazionalisti è cresciuto in Europa dall’inizio della crisi finanziaria. Il fatto che i governi non riescano a contrastare adeguatamente la corruzione e la loro complicità in situazioni di corruzione e clientelismo alimenta tra i cittadini l’opinione che le tradizionali istituzioni democratiche – governi, partiti politici ecc. – non siano in grado di mantenere le promesse di prosperità e pari opportunità per tutti e che quindi non siano più degne di fiducia. Risultati allarmanti Per stilare questo rapporto, che fa parte di una serie regionale del Barometro della corruzione globale di Transparency International ed è lo studio più ampio e completo sull’argomento, la ONG ha parlato con quasi 60 000 persone di 42 paesi in Europa e in Asia centrale mediante interviste telefoniche o faccia a faccia circa l’attuale stato della corruzione del settore pubblico. I risultati ottenuti mostrano che oltre un quarto dei cittadini vede i politici, i membri del governo e i dirigenti delle grandi aziende come altamente corrotti e quasi tre su cinque cittadini pensano che le persone ricche abbiano troppa influenza sulle decisioni del governo. Un cittadino su tre di questa regione pensa che la corruzione sia uno dei problemi principali del paese in cui vive e questo numero sale a due su tre in Moldavia, Spagna e Kosovo. Lo studio ha mostrato anche che le persone sono molto insoddisfatte del modo in cui i governi combattono il rischio di corruzione in Europa e in Asia centrale. Oltre la metà (53 %) ha detto che il governo non riesce a combattere efficacemente la corruzione, mentre meno di un quarto (23 %) pensa che ci riesca. I governi di Ucraina (82 %), Moldavia (84 %), Bosnia-Erzegovina (82 %) e Spagna (80 %) sono stati giudicati tra i peggiori dai loro cittadini. Anche in Armenia, Lituania, Russia e Serbia sono stati rilevati gravi problemi di corruzione. La corruzione inoltre è secondo lo studio un’esperienza troppo comune per molte famiglie della regione e in media una famiglia su sei ha pagato una tangente per accedere a servizi pubblici. Anche se poche famiglie hanno pagato una tangente nei loro contatti con i servizi pubblici negli Stati Membri dell’UE, i tassi sono significativamente più alti man mano che ci si sposta verso est: il tasso più alto è stato riscontrato in Tagikistan (50 %), Moldova (42 %), Azerbaigian, Kirghizistan e Ucraina (38 % ognuno). Nell’UE, la Romania è risultata avere il tasso più alto di corruzione denunciata con il 29 %, seguita dalla Lituania con il 24 %. Su una nota più positiva, opporsi e denunciare sono visti come gli atteggiamenti più giusti per combattere la corruzione. Denunciare la corruzione o rifiutare di pagare tangenti è visto come il comportamento più efficace per i cittadini e la denuncia della corruzione è vista come particolarmente efficace nell’UE+ (che comprende anche Groenlandia e Svizzera) al 24 %. Il 27 % dei cittadini in Europa e in Asia centrale però è rassegnato e pensa di non poter fare nulla per combattere efficacemente la corruzione e la paura delle conseguenze frena molti (il 30 % dei rispondenti) dal denunciare attivamente la corruzione. Raccomandazioni complete per combattere la corruzione In seguito a questi risultati, il rapporto fa presente che i paesi e le istituzioni dell’UE hanno bisogno di regole trasparenti sul lobbismo e un registro pubblico del lobbismo in modo che le decisioni politiche possano essere meglio analizzate. Le informazioni sulle attività di lobbismo devono essere pubblicate e facilmente accessibili. Sostiene anche che i paesi, in particolare i paesi in fase di adesione all’UE e i membri del Commonwealth of Independent States (CIS) devono ridurre l’influenza dell’esecutivo sui servizi giudiziari e penali. Questo si potrebbe fare per mezzo di sistemi trasparenti e obiettivi per la nomina, il trasferimento e il licenziamento di giudici e pubblici ministeri. Infine il rapporto sostiene che più cittadini potrebbero essere incoraggiati a denunciare la corruzione per mezzo dell’adozione e l’applicazione di una legislazione che protegga gli informatori sulla base di standard internazionali. Il governo e il settore privato devono aiutare gli informatori e chi denuncia casi di corruzione e assicurare di dare un seguito adeguato a tali rivelazioni. Transparency International è membro del consorzio del progetto ANTICORRP (Anticorruption Policies Revisited. Global Trends and European Responses to the Challenge of Corruption) che sta studiando i fattori che promuovono o ostacolano lo sviluppo di adeguate politiche anticorruzione e istituzioni governative imparziali. Il progetto ha ricevuto quasi 8 milioni di euro di finanziamenti dall’UE e si concluderà a febbraio 2017. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Svezia

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