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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Tecnologie avanzate e nuove soluzioni per un settore europeo del biogas competitivo e sostenibile

Il progetto ATBEST, finanziato dall’UE, ha recentemente tenuto la sua conferenza internazionale conclusiva – il 7 e l’8 settembre 2016 a Linköping, Svezia – durante la quale ha presentato le sue soluzioni innovative per sostenere e promuovere la crescita e la sostenibilità del settore europeo del biogas.

Il biogas, una miscela di metano e biossido di carbonio, è una fonte di energia neutra dal punto di vista delle emissioni di carbonio per la generazione di energia elettrica e questo costituisce un importante contributo per raggiungere gli ambiziosi e lungimiranti obiettivi europei per il cambiamento climatico. La produzione e l’utilizzo di biogas però non sono fissate in modo uniforme in Europa e attualmente dipendono dai sussidi del governo per assicurare lo sviluppo di infrastrutture di biogas che siano non solo sostenibili dal punto di vista ambientale, ma che costituiscano anche un investimento economicamente conveniente. Per affrontare queste sfide strutturali e finanziarie, i risultati del progetto ATBEST (Advanced Technologies for Biogas Efficiency Sustainability and Transport) si sono concentrati sul miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza di tutte le fasi della catena di approvvigionamento del biogas. Queste includono lo studio di materie prime alternative e migliori configurazioni di digestore, nuove tecniche di monitoraggio, nuove soluzioni di trasformazione del biogas e migliori tecniche di utilizzo del biogas. “I ricercatori di ATBEST hanno fatto un lavoro veramente eccellente che influenzerà il settore del biogas in tutta Europa quando dovrà affrontare i problemi legati alla riduzione dei sussidi governativi e alla concorrenza delle altre tecnologie di energia rinnovabile,” ha commentato il coordinatore del progetto, il dott. Simon Murray della Queen’s University, Belfast, Regno Unito. “Per esempio, abbiamo sviluppato nuove conoscenze sul controllo della viscosità nei digestori, cosa che porterà a una riduzione dell’energia necessaria per ottenere la miscela, nuovi assorbenti che ridurranno le dimensioni, e l’uso di energia, delle attrezzature impiegate per trasformare il biogas in biometano e abbiamo studiato tecnologie di uso alternato di biogas che raccoglieranno l’energia che attualmente va perduta quando il biogas viene utilizzato in un motore CHP.” Ha spiegato poi che tutto questo lavoro è stato sostenuto da analisi del ciclo di vita e modelli economici che permetteranno di prendere le decisioni giuste per assicurare una maggiore sostenibilità economica e ambientale del settore del biogas. Risultati della conferenza La conferenza internazionale conclusiva del progetto, con più di 90 partecipanti europei e una rappresentanza di Brasile e Sudafrica, aveva l’obiettivo di associare i risultati del progetto in termini di nuovi contributi alla comunità scientifica e l’impegno attivo con diverse parti interessate del settore del biogas per promuovere una discussione attiva sul futuro di questo settore. La conferenza, frutto di una collaborazione tra l’Università di Linköping, la Scandinavian Biogas Fuels AB, il Biogas Research Centre (BRC) svedese e il QUESTOR Centre della Queen’s University Belfast, comprendeva sessioni sul potenziale delle tecnologie di digestione anaerobica e le loro applicazioni, l’importanza di nuove materie prime, le condizioni innovative di digestione, il monitoraggio del processo e gli investimenti sostenibili. Il primo giorno, la conferenza è stata incentrata sulle soluzioni applicate per l’ottimizzazione del biogas, con presentazioni di nuove tecniche per la trasformazione del biogas, possibilità sinergiche per il recupero del CO2 in prodotti secondari con un valore commerciale e la discussione dei problemi tecnici per un’implementazione su vasta scala. L’importanza della digestione anaerobica come fattore del progresso sociale in un’epoca caratterizzata dal cambiamento è stata sottolineata dal prof. Willy Verstraete (Università di Gand, Belgio). Sono stati discussi anche temi come lo sviluppo di macroalghe come substrato per la produzione di biogas, la struttura della comunità microbica e le sue correlazioni con il funzionamento e la produttività del processo, la sostenibilità e la valutazione del ciclo vitale dei sistemi di digestione delle materie prime e la terra arabile come pozzo di assorbimento del carbonio e sequestro del carbonio in sistemi di biogas. “Il biogas è un settore in crescita non ancora completamente sfruttato,” ha dichiarato il dott. Francesco Ometto, uno dei ricercatori del progetto ATBEST. “Anche se la tecnologia e le conoscenze ci sono, rispetto ad altri settori di energia rinnovabile, il biogas è ancora troppo piccolo per “fare la differenza”. Il concetto tradizionale di un sistema di digestione anaerobica nel quale il materiale di scarto è trasformato in metano e fertilizzante è ormai sorpassato.” Ha poi parlato della convinzione condivisa dalla comunità di ATBEST secondo cui la produzione futura di biogas sarà integrata con altri settori fornitori di substrati (per es. l’acquacoltura e le industrie del legno e della carta) e della capacità di sviluppare prodotti di grande valore a partire dal materiale residuo della digestione, come proteine pure dall’azoto come suggerito dal prof. Verstraete. Istruzione e formazione Il progetto si è occupato anche dell’istruzione, uno dei principali obiettivi infatti era la fornitura di una formazione a livello industriale per 14 ricercatori specializzandi nel settore del biogas, la quale comprendeva distaccamenti e la partecipazione a tre corsi estivi dedicati. ATBEST ha promosso anche la crescita di partenariati di collaborazione tra 8 organizzazioni di quattro Stati membri dell’UE (Germania, Irlanda, Regno Unito e Svezia). Ogni collaboratore ha portato la propria competenza complementare in un’ampia gamma di tecnologie ambientali al progetto, il quale farà molta strada verso la creazione della prosperità, competitività e sostenibilità future del settore europeo del biogas. Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto

Paesi

Regno Unito

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