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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Nuove scoperte ed esperienze visive potenziate mediante schermi controllati dallo sguardo

Il progetto finanziato dall’UE DEEPVIEW ha mostrato che degli schermi innovativi con dispositivi per seguire lo sguardo possono migliorare la percezione della profondità dell’osservatore, rendendo possibile una maggiore esplorazione di un oggetto di interesse.

I ricercatori stanno creando degli schermi innovativi che consentono agli utenti di esplorare messa a fuoco, profondità, colore, e nuovi modi di presentare le informazioni, semplicemente seguendo il loro sguardo sullo schermo. Il solo sguardo dell’utente è sufficiente per controllare la messa a fuoco, migliorare la percezione della profondità e distinguere meglio i colori, senza la necessità di fare clic su un cursore per richiamare dei dati o per mettere a fuoco sull’oggetto a cui si è interessati. Innovativo software GAZER GAZER è la prima applicazione a uscire dal progetto DEEPVIEW, portato avanti da SACHI, il gruppo di ricerca sull’interazione uomo-computer all’Università di St Andrew in Scozia, Regno Unito. Il software, sviluppato dopo aver effettuato dei test su oltre 50 differenti utenti, funziona insieme a dispositivi per l’analisi dei movimenti oculari per consentire ai fotografi che scattano fotografie con fotocamere plenottiche di esaminare le immagini mettendo a fuoco automaticamente gli oggetti usando solo i loro occhi. “Noi stiamo esplorando i possibili usi di una eccitante nuova area chiamata incremento percettivo basato sullo sguardo,” ha spiegato il coordinatore di DEEPVIEW, il dott. Miguel Nacenta. “Invece di spostare un cursore in giro per mettere a fuoco, lo schermo controllato dallo sguardo (GCD, gaze-contingent display) lo fa in modo automatico attraverso la posizione dello sguardo dell’utente. Questo crea una sensazione di profondità, un 3D senza gli occhiali se si vuole, ovvero un modo più ricco, saliente e naturale di vedere destinato a migliorare l’esperienza visiva dell’osservatore.” L’uso dei GCD Uno schermo GCD funziona mediante la modifica delle informazioni raccolte dal dispositivo che segue i movimenti oculari riguardanti lo sguardo dell’utente, non solo la sua posizione ma anche altre misure quali ad esempio battiti di ciglia, sguardi fissi e saccadi. L’obbiettivo è quello di fare ciò in un modo che non consenta all’utente di accorgersi del sistema che reagisce al suo sguardo, ma che crea invece un’impressione modificata in maniera olistica dello schermo. In passato, questa tecnologia è stata proposta soprattutto per un aumento delle prestazioni (ovvero, migliorare i tempi di rendering del computer) tralasciando selettivamente i dettagli nelle parti non osservate di uno schermo. L’obbiettivo di DEEPVIEW, tuttavia, è quello di trovare delle modifiche percettive che accrescono le informazioni mostrate e creano pertanto un’esperienza visiva potenziata per l’utente. Il progetto sta studiando anche l’uso di schermi GCD in altri modi, come ad esempio per aumentare la percezione di colore e contrasto, e per applicazioni multimediali. Il miglioramento del colore, in modo che l’utente ne percepisca una gamma più ampia di quella che lo schermo è in grado di mostrare, potrebbe in futuro diventare uno strumento molto utile, ad esempio nell’analisi dei megadati. Per quanto riguarda l’applicazione della tecnologia alla multimedialità, gli utenti che leggono un articolo potrebbero inconsciamente richiamare ogni tipo di informazione complementare, come grafici, fotografie, video, testo aggiuntivo, che viene offerta mentre essi scorrono il testo paragrafo dopo paragrafo. “La chiave sarà fare questo in modo che l’esperienza di lettura ne risulti arricchita e non disturbata,” ha fatto notare il dott. Nacenta. “In effetti, l’uso della tecnologia di percezione dello sguardo promette di essere meno perturbatrice rispetto al puntare e fare clic su un cursore. Si può sfruttare il comportamento naturale delle persone che osservano delle cose, piuttosto che chiedere loro di interagire apertamente con il sistema.” Altri usi possibili per gli schermi GCD Il cielo è letteralmente il limite per quanto riguarda l’incremento percettivo basato sullo sguardo, poiché DEEPVIEW volge la sua attenzione anche verso l’astronomia. “A volte gli astronomi hanno bisogno di un colore o una profondità specifici nel loro lavoro,” ha detto Michael Mauderer, un dottorando che lavora al progetto e che è anche il principale sviluppatore dell’applicazione GAZER. “Essi guardano queste immagini molto complesse che ottengono dai telescopi che variano dall’infrarosso fino all’ultravioletto, oltrepassando le larghezze di banda della visione umana. Noi stiamo lavorando per aiutarli a vedere questi dati in un modo differente, e questo potrebbe alla fine portare a delle nuove scoperte.” L’uso di schermi GCD potrebbe infine diventare molto diffuso, secondo il dott. Nacenta, sia che vengano usati per migliorare l’esperienza cinematografica, per consentire ai medici una migliore interpretazione di schemi nelle immagini della risonanza magnetica, o per aiutare la polizia a risolvere dei crimini a partire da immagini frammentarie delle telecamere a circuito chiuso. DEEPVIEW, che è iniziato nel mese di giugno del 2012 e si concluderà nel mese di maggio del 2016, ha ricevuto un finanziamento di 100 000 euro di un’azione Marie Curie dal settimo Programma quadro dell’UE. Per maggiori informazioni, consultare: Pagina del progetto DEEPVIEW su CORDIS

Paesi

Regno Unito

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