Un nuovo dispositivo per raccogliere le microalghe
Le microalghe vengono coltivate per l'alimentazione umana e animale, la cosmesi, i prodotti farmaceutici, i biocombustibili e il trattamento delle acque reflue. Tuttavia, l'energia utilizzata con i metodi di raccolta tradizionali costituisce circa il 30 % dei costi totali di produzione di biomassa. Il progetto OPERATION SWAT ("High algal recovery using a Salsnes Water to Algae Treatment (SWAT) filter technology"), finanziato dall'UE, si proponeva di inventare una tecnologia universale per la raccolta, capace di produrre un recupero del 95 % con costi inferiori del 40 %. Tre piccole aziende tecnologiche hanno contribuito ciascuna all'apparecchiatura o al know-how per il progetto. I ricercatori hanno iniziato studiando le dimensioni delle particelle e altre caratteristiche delle sette specie di microalghe commerciali, per identificare più accuratamente i filtri corretti. Hanno anche studiato 20 agenti flocculanti diversi, al fine di migliorare la filtrazione. Due prototipi di sistemi sono stati progettati e installati in impianti diversi di produzione di microalghe. Dopo alcune modifiche, il prototipo definitivo (che ha funzionato a regime continuo) è riuscito a rimuovere il 97 % dei solidi sospesi, consumando una quantità di energia notevolmente inferiore ai metodi tradizionali. Le aziende impegnate in OPERATION SWAT si accingono a immettere sul mercato il nuovo sistema di raccolta delle alghe. Prevedono che la vendita inizierà entro la fine del 2014.
Parole chiave
Microalghe, recupero delle alghe, metodo di raccolta, trattamento delle acque reflue, tecnologia dei filtri