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Modeling the surface properties of small bodies of the inner and outer Solar system

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Studio di oggetti non planetari che orbitano intorno al sole

Alcuni scienziati finanziati dall'UE hanno studiato le proprietà delle superfici degli asteroidi e di altri piccoli corpi che orbitano intorno al sole e che rappresentano resti delle origini primordiali del nostro sistema solare, con importanti implicazioni per le missioni future.

Il sistema solare è formato da otto pianeti e da due cosiddette cinture. La cintura interna, chiamata cintura di asteroidi, separa i quattro piccoli pianeti rocciosi dai quattro giganti gassosi. Quella esterna, oltre Nettuno, è chiamata cintura di Kuiper. Numerosi piccoli corpi orbitano interno al sole nella cintura interna ed esterna del nostro sistema solare. Gli asteroidi sono piccoli pezzi di roccia con un diametro compreso tra alcuni metri e alcuni chilometri: troppo piccoli, dunque, per essere considerati pianeti. La cintura di asteroidi deve il suo nome alla maggior parte di asteroidi che orbita intorno al sole in questa regione compresa tra Marte e Giove. La cintura di Kuiper contiene migliaia di piccoli oggetti ghiacciati che si muovono lentamente, il cui diametro è compreso tra circa 10 e 50 km oltre l'orbita di Nettuno e che sono chiamati transnettuniani. Attualmente, Plutone è considerato uno di essi. La scoperta di una vasta quantità di oggetti nella cintura di Kuiper ha condotto ad una visione completamente nuova del nostro sistema solare e della formazione e dell'evoluzione dei pianeti. Poiché questi piccoli oggetti rappresentano probabilmente resti del primissimo sistema solare, gli scienziati sono molto interessati alle loro composizioni. Alcuni sperimentatori europei hanno avviato il progetto Astrosurface ("Modeling the surface properties of small bodies of the inner and outer solar system") allo scopo di descrivere le caratteristiche degli strati più esterni di questi piccoli corpi privi di atmosfere. È stata realizzata una combinazione di dati osservazionali degli oggetti ottenuti mediante varie tecniche (fotometria, polarimetria e spettroscopia). Il consorzio ha quindi analizzato le informazioni mediante una combinazione di modellizzazioni semiempiriche e numeriche allo scopo di ottenere la prima analisi sistematica dei piccoli corpi provenienti dalle parti interne ed esterne del sistema solare. I risultati suggeriscono che le proprietà microscopiche delle superfici dei piccoli corpi della cintura interna ed esterna presentano caratteristiche completamente differenti. Fondamentalmente, l'utilizzo di modelli simili ad asteroidi per descrivere gli oggetti transnettuniani potrebbe condurre a conclusioni false. Inoltre, gli studi sulla polarizzazione della luce da parte di questi corpi aprono nuove prospettive sull'elaborazione di descrizioni teoriche di diffrazione della luce da parte delle superfici prive di atmosfera. I risultati del progetto Astrosurface hanno consentito di caratterizzare le proprietà delle superfici dei piccoli oggetti presenti nel nostro sistema solare che rappresentano probabilmente dei resti delle sue origini primordiali. Inoltre, tali scoperte si riveleranno importanti nella calibrazione, nell'analisi e nell'interpretazione dei dati provenienti dalle future missioni di esplorazione.

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