Un antibiotico per i batteri farmacoresistenti
Gli antibiotici immessi sul mercato negli ultimi quarant'anni rappresentano semplici modificazioni di molecole esistenti. Per affrontare la questione della resistenza ai farmaci antimicrobici, è stato avviato il progetto NABATIVI ("Novel approaches to bacterial target identification, validation and inhibition"), finanziato dall'UE. I ricercatori hanno lavorato sulla selezione di composti guida per il futuro sviluppo di una nuova classe di antibiotici per il trattamento di infezioni causate da ceppi resistenti di P. aeruginosa . Per identificare e validare nuovi bersagli di farmaci, gli scienziati hanno vagliato il genoma di P. aeruginosa e identificato bersagli essenziali e virali (geni) candidati per lo sviluppo di antibatterici. Gli esperimenti mirati di mutagenesi e la validazione in modelli cellulari e animali hanno contribuito all'identificazione dei geni virali e dei fattori implicati nell'infezione. È particolarmente interessante la scoperta che alcuni bersagli svolgono ruoli chiave nella regolazione di processi cellulari legati alla patogenesi dello P. aeruginosa. La rilevanza clinica di alcuni dei suddetti geni è stata verificata tramite sequenziamento di genoma in tutto un gruppo di diversi isolati batterici. Inoltre, l'analisi comparativa con altre specie batteriche ha prodotto un gruppo di bersagli di rilevanza globale. Per scegliere i composti con attività antibatterica, i ricercatori hanno vagliato prodotti naturali e librerie chimiche rispetto a bersagli specificamente selezionati. Hanno anche sviluppato nuovi inibitori utilizzando il rilascio di acido nucleico di peptidi. È stato scoperto che numerosi estratti e molecole inibiscono alcuni di tali bersagli. È stato scoperto che il peptide antimicrobico naturale protegrina I si lega alla proteina della membrana esterna e interferisce con la biosintesi della membrana. Dopo la valutazione di tossicità e studi di efficacia in vitro, è stato ipotizzato come possibile approccio terapeutico un interessantissimo omologo della protegrina I, ai fini della somministrazione polmonare. Tale composto è in fase di sviluppo e commercializzazione per il trattamento di pazienti affetti da infezioni da P. aeruginosa. Tenuto conto che nuovi antibiotici permetterebbero di prevenire quasi due terzi delle infezioni ospedaliere, il potenziale impatto socio-economico degli esiti utili di NABATIVI è enorme. In relazione ai pazienti affetti da fibrosi cistica con infezioni croniche, le nuove terapie si dimostrerebbero senza dubbio utili rispetto ai trattamenti standard.
Parole chiave
Pseudomonas aeruginosa, fibrosi cistica, resistenza agli antibiotici, genoma, protegrina I, peptidomimetico, composti guida