Risoluzione dei problemi delle acque reflue da gassificazione di biomassa
La gassificazione di biomassa potrebbe produrre energia da fonti sostenibili, emettendo al contempo molti meno gas serra nell'atmosfera. Una sfida da affrontare riguarda la gestione degli effluenti altamente contaminati prodotti durante il processo di decatramazione. I partecipanti al progetto DE-TAR hanno studiato il potenziale di un processo di trattamento che prevede l'ossidazione (SCWO) e la gassificazione (SCWG) in acqua supercritica. L'Università degli Studi di Napoli "Federico II" (UNINA) ha dato un importante contributo per la modellazione della cinetica chimica di SCWO/G. Una reazione di Arrhenius di primo ordine è stata usata per descrivere le modifiche del contenuto di carbonio organico totale (TOC) dell'acqua catramata. È stato assunto il flusso a pistone isotermico e isobarico. Con questo approccio gli scienziati di UNINA hanno ottenuto la costante di velocità cinetica per diverse condizioni riprodotte in laboratorio. È stato poi possibile dedurre altri componenti critici dell'equazione chimica rilevante. Un obiettivo principale della ricerca era valutare la capacità dei catalizzatori di ridurre il contenuto di TOC. Sono state fatte altre ipotesi sull'energia di attivazione, sulla temperatura e sulla conservazione di massa per determinare il fattore pre-esponenziale. In questo modo sono stati valutati i contributi relativi dei catalizzatori, quali carbonio attivo, carbonato di potassio e ammoniaca. Le conoscenze ottenute con questi esperimenti sono state applicate durante lo sviluppo del sistema pilota di gassificazione a biomassa di DE-TAR.