Sfruttare il sole per purificare l'acqua nelle regioni remote
Una porzione significativa della popolazione mondiale non ha accesso ad acqua potabile sicura. Il problema è particolarmente grave nelle nazioni in via di sviluppo. Un progetto di ricerca sostenuto dal Programma INCO 2 ha riunito esperti di tutto il Mediterraneo per cercare una soluzione. La sfida era sviluppare un sistema autonomo che potesse purificare l'acqua contaminata, rendendola idonea al consumo, nelle regioni in cui l'elettricità non è disponibile. I partner AQUACAT si sono rivolti al sole, in particolare a un sistema basato su un reattore solare. Dei catalizzatori avanzati in ossido di titanio e rutenio sostituiscono i metodi tradizionali della purificazione dell'acqua come il cloro. L'unità incorpora collettori solari, un serbatoio accumulatore e una pompa, un registratore di dati e tutti i connettori e i cavi necessari. Viene alloggiato in un telaio in acciaio inossidabile costruito per sopravvivere alle condizioni operative più inospitali. L'acqua viene trattata in lotti, fino a trenta litri alla volta. Nel corso di AQUACAT sono stati assemblati due diversi prototipi e sono stati testati in campioni di acqua infetti da Escherichia coli e Enterococcus faecalis. I risultati sono stati impressionanti visto che i livelli dei batteri sono stati ridotti da due a tre ordini di grandezza. Un leggero vantaggio è stato riscontrato per il modello dotato di un collettore solare a forma di pinna. Le organizzazioni coinvolte in AQUACAT hanno acquisito importanti esperienze e conoscenze nel corso del progetto. Si spera che in futuro queste conoscenze verranno applicate ad altre applicazioni di tecnologia solare, come il riscaldamento dell'acqua.