Il ferro e le infezioni legate all'aterosclerosi
L'infiammazione cronica delle pareti dei vasi sanguigni o endotelio è un precursore di malattie come l'aterosclerosi. I ricercatori del progetto NUTRIENT IRON TOXICI finanziato dalla CE hanno preso in esame i potenziali agenti catalitici che danno inizio alla cascata della citochina, avviando in tal modo la dannosa flogosi. I ricercatori della facoltà di Medicina di Utrecht hanno studiato la possibilità che possa esservi più di un fattore che agisce da catalizzatore per l'aterosclerosi. Alcuni patogeni, tra cui Chlamydia pneumoniae (Cp) e il citomegalovirus (CMV) sono noti per il loro effetto flogistico. È anche risaputo che il ferro ha un ruolo nelle infezioni, e gli scienziati hanno ipotizzato che esso possa complicare l'attivazione endoteliale. Come indicazione dell'attività endoteliale, hanno misurato i livelli di molecole d'adesione intercellulari presenti durante una risposta immunitaria. Si è scoperto che il ferro sovraregolava l'espressione di queste molecole di risposta immunitaria quando erano presenti Cp o CMV. Ad implicare ancor più il ruolo del ferro, si è scoperto che gli effetti del minerale possono essere invertiti mediante l'uso di chelanti, che si attaccano al ferro e lo rendono inattivo in modo efficace. Queste scoperte potrebbero avere importanti implicazioni per i pazienti affetti da disturbi del metabolismo del ferro e le persone la cui dieta comporta una forte assunzione del minerale, specie nelle popolazioni positive alle infezioni di Cp o CMV.