Ti si legge in faccia: comprendere la comunicazione sociale umana
Il pianeta Terra ospita più di sette miliardi di persone e ogni singolo viso, che si tratti degli occhi, del naso, della bocca o delle guance, racconta qualcosa di unico di un individuo. Il viso comunica molte emozioni diverse, il che lo rende uno degli strumenti più potenti per l’interazione sociale. Ma fino a che punto queste caratteristiche facciali sono uniche quando esprimiamo il nostro stato d’animo? I ricercatori del progetto FACESYNTAX, finanziato dall’UE, svelano che le nostre espressioni emotive sono tanto varie, ricche e complesse quanto lo sono i nostri volti. I risultati sono stati pubblicati nella rivista «Current Biology».
Il viso come strumento di comunicazione sociale
Avvalendosi di una piattaforma di computer grafica all’avanguardia, il team di ricerca ha mostrato diversi volti generati al computer a 100 partecipanti, chiedendo loro di registrare le emozioni che venivano espresse. I partecipanti dovevano scegliere tra sei categorie emotive tradizionali: felicità, sorpresa, paura, disgusto, rabbia e tristezza, classificando l’espressione facciale come negativa o positiva e il livello di attivazione del viso (calmo e contento anziché compiaciuto o entusiasta). I ricercatori hanno successivamente compreso quali movimenti facciali (ad esempio, sopracciglio alzato, naso corrugato, bocca spalancata) riescono a trasmettere sia un’informazione ampia (quale positività o negatività) che una particolare categoria emotiva (come felicità o tristezza) e quale movimento facciale è in grado di trasmettere un solo tipo di informazione. In breve, un sopracciglio alzato trasmette contemporaneamente due tipi di informazioni: un’informazione ampia (negatività) e una categoria emotiva specifica (tristezza). Le espressioni facciali sono composte da combinazioni di singoli movimenti facciali definite unità di azione. Dal chiudere gli occhi fino allo spalancare la bocca, queste unità di azione sono considerate segnali multiplati perché in grado di trasmettere due tipi di informazioni; su 42 diverse unità di azione, 26 sono state connotate come multiplate.
Le espressioni facciali comunicano emozioni complesse e dinamiche
«Questa ricerca affronta l’interrogativo fondamentale di come le espressioni facciali portino a termine il complesso compito di segnalazione della comunicazione di messaggi emotivi», ha spiegato in un comunicato stampa l’autrice corrispondente, la prof.ssa Rachael Jack, dell’Istituto di neuroscienza e psicologia dell’Università di Glasgow, che ospita il progetto. «Ricorrendo a volti generati al computer combinati a risposte umane percettive e soggettive e a innovativi strumenti di analisi, dimostriamo che le espressioni facciali possono comunicare combinazioni complesse di informazioni emotive attraverso segnali facciali multiplati.» I risultati avranno implicazioni sulla globalizzazione e l’integrazione culturale, in cui la comunicazione sociale che impiega mezzi virtuali rappresenta una parte fondamentale della società. I risultati potrebbero inoltre rivelarsi utili per la tecnologia futura. «Questi risultati fanno progredire la nostra comprensione fondamentale circa il sistema di comunicazione umana, con dirette implicazioni sulla progettazione di un’IA socialmente interattiva, tra cui robot sociali e avatar digitali, per rafforzarne le capacità di segnalazione sociale», conclude. L’obiettivo generale del progetto FACESYNTAX (Computing the Face Syntax of Social Communication) consiste nel fornire «il primo modello generativo formale di segnalazione del volto umano all’interno delle culture e tra di esse», come osservato su CORDIS. Il modello getterà le fondamenta per un quadro teorico che unisca le teorie sociali di percezione facciale esistenti. Il progetto si concluderà ad agosto 2024. Per maggiori informazioni, consultare: pagina web del progetto FACESYNTAX
Parole chiave
FACESYNTAX, viso, espressione facciale, movimento facciale, segnale facciale, emozione, comunicazione sociale