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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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Fino a 78 milioni di batterie verranno gettate quotidianamente entro il 2025, avvertono i ricercatori

Un progetto finanziato dall’UE lo afferma senza mezzi termini: le batterie devono avere una vita più lunga dei dispositivi di Internet degli oggetti che alimentano. Un documento di sintesi pubblicato dal progetto illustra le azioni principali da intraprendere per alimentare i dispositivi IoT in maniera affidabile e sostenibile.

Se nulla verrà fatto per aumentarne la vita utile, entro il 2025 ogni giorno si getteranno 78 milioni di batterie che alimentano i dispositivi dell’Internet degli oggetti (IoT, Internet of Things). Questa tetra statistica è presentata da EnABLES, un progetto finanziato dall’UE che esorta i ricercatori e i tecnici a prendere provvedimenti per garantire che le batterie abbiano una vita più lunga rispetto ai dispositivi che alimentano. L’IoT ha le potenzialità per affrontare alcune delle più grandi sfide globali ed è impiegato in dispositivi dalle funzionalità più varie: dai sensori di temperatura e CO2 fino ai tag per la tracciabilità dei beni e alle bende mediche intelligenti. Tuttavia, per apportare un reale beneficio alla nostra società le innovazioni dell’Internet degli oggetti dovranno affrontare il divario tecnologico nell’alimentazione del crescente numero di dispositivi IoT. I ricercatori di EnABLES hanno illustrato le proprie raccomandazioni principali per il miglioramento della durata delle loro batterie in un recente documento di sintesi. La relazione sottolinea l’esigenza di raccogliere l’energia disponibile nell’ambiente per aumentare la durata delle batterie, riducendo al contempo il consumo energetico dei dispositivi IoT.

La strada verso un’alimentazione autonoma delle batterie

Giorgos Fagas del Tyndall National Institute presso lo University College di Cork, in Irlanda, che ha coordinato il progetto EnABLES, afferma in un articolo pubblicato sul sito web del progetto: «Grazie all’infrastruttura di ricerca europea di EnABLES e ai suoi partner, l’Unione europea ricopre già una posizione scientifica e tecnologica di primo piano e ben consolidata in tale ambito... Il documento prodotto da EnABLES consiglia azioni ulteriori da intraprendere per mantenere un accesso semplice ed efficiente alle conoscenze scientifiche, a impianti all’avanguardia e alle piattaforme tecnologiche già disponibili. Per preservare il vantaggio strategico in Europa e lo slancio già generato da EnABLES, è necessario creare un’infrastruttura di alimentazione sostenibile dell’IoT sul lungo termine.» L’obiettivo è quello di ottenere un’autonomia di alimentazione attraverso batterie in grado di ricaricarsi autonomamente in maniera sostenibile. I partner del progetto stanno lavorando alla promozione di «progressi fondamentali per l’alimentazione dell’IoT», per raccogliere energia ambientale come quella luminosa, il calore e le vibrazioni, convertendola in elettricità. Contemporaneamente, si stanno concentrando sulla riduzione al minimo del consumo energetico dei sensori IoT. L’articolo presenta un ottimo esempio dei vantaggi offerti da un’infrastruttura IoT alimentata in maniera sostenibile. In particolare, «un pannello solare grande la metà di una carta di credito potrebbe alimentare un sensore di temperatura e umidità in un ufficio senza limiti temporali». Attualmente la maggior parte dei dispositivi ha una durata di funzionamento di oltre dieci anni, mentre le batterie che li alimentano hanno una vita utile di due anni o meno. Di conseguenza, le batterie vengono sostituite molte volte, con conseguenti svantaggi economici e ambientali legati alla necessità di produrne e smaltirne milioni ogni giorno. Altre conseguenze sono i compromessi legati alla manutenzione e al tempo di fermo dei dispositivi, nonché l’esistenza di numerose opportunità, ad oggi non sfruttate, di utilizzare i dispositivi IoT in ambiti come quello medico e ambientale, dove è fondamentale disporre di una fonte di alimentazione affidabile per tutto l’arco di vita del dispositivo. «Dobbiamo rivoluzionare il modo in cui progettiamo, produciamo, usiamo e smaltiamo gli oggetti», ha osservato Mike Hayes dell’Istituto Tyndall. «Ciò significa che dobbiamo pensare alla vita della batteria fin dal principio, nelle prime fasi della progettazione del prodotto. È necessario spiegare ai principali interlocutori e al pubblico in generale che le loro scelte influiscono sul consumo di batterie. Dobbiamo collaborare con l’industria per individuare i casi in cui è possibile ridurre il consumo e la richiesta di energia.» Secondo Hayes, affinché la sostenibilità dell’IoT sia effettiva «deve essere raggiunta in maniera collaborativa e intrecciando le discipline», come dimostrato nel corso di EnABLES (European Infrastructure Powering the Internet of Things). Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto EnABLES

Parole chiave

EnABLES, batteria, Internet degli oggetti, IoT, dispositivo, alimentazione, energia

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