La tecnologia satellitare che rileva il cancro della pelle in pochi secondi
«La nostra missione è quella di salvare vite», afferma Hans Hekland, responsabile del progetto ScreenCancer Mole Spotter (SCMS). Il suo progetto affronta l’aumento dell’incidenza del cancro della pelle in Europa, in particolare tra i giovani, a causa dell’esposizione al sole e dell’uso di lettini abbronzanti. I melanomi maligni sono responsabili del 7 % delle morti per cancro della pelle, ma possono essere molto difficili da distinguere da nei o lentiggini innocui. L’unico modo per garantire una diagnosi precoce di un melanoma maligno è l’utilizzo di uno strumento specializzato chiamato dermatoscopio. Eppure, pochi medici hanno accesso a tale strumento, e quelli che ne hanno accesso potrebbero dover ugualmente consegnare i risultati a uno specialista in dermatologia per un esame più approfondito. La difficoltà nell’individuazione dei cancri della pelle significa anche che i medici tendono a essere eccessivamente prudenti. Di conseguenza, i dermatologi trascorrono molto tempo a esaminare macchie innocue, e i patologi ad analizzare tessuti benigni. Ciò crea una strozzatura nella diagnosi di cancro della pelle. «Nel Regno Unito, ad esempio, in caso di sospetto di cancro, si ha la garanzia di una visita con un dermatologo entro due settimane», afferma Hekland, che è anche presidente di ScreenCancer. «La cautela dei medici generici crea un elevato numero di rinvii a consulto, mettendo sotto pressione il sistema sanitario, e obbligando altre malattie della pelle curabili a sei mesi d’attesa o più». Tramite il partenariato con la farmacia Boots, ScreenCancer offre un servizio di controllo dei nei in 300 località europee. Le immagini del dermatoscopio vengono inviate a un dermatologo qualificato, e il paziente riceve una diagnosi via telefono cellulare entro pochi giorni. «È un buon sistema che ha funzionato bene», afferma Hekland. «Negli ultimi anni, abbiamo esaminato oltre 100 000 pazienti e scoperto un elevato numero di melanomi maligni». Tuttavia, il processo è ostacolato dalla mancanza di dermatologi disponibili e dalla grande quantità di tempo richiesta dal processo di diagnosi di ciascun neo. Hekland spera di risolvere questo problema con un’intelligenza artificiale che possa ridurre il tempo necessario ai dermatologi per distinguere i melanomi maligni dalle macchie innocue. Lavorando con una telecamera specializzata e con una tecnologia di trasferimento ottico, sviluppate dalla NASA per monitorare la profondità del ghiaccio polare dall’orbita, il suo team ha sviluppato un algoritmo in grado di analizzare immagini di nei sospetti. L’intelligenza artificiale individua correttamente i melanomi maligni nel 99 % dei casi. È anche in grado di scartare correttamente le macchie della pelle benigne nel 73 % dei casi. I risultati sono stati pubblicati sul «British Journal of Dermatology» nel 2018. «La difficoltà risiede nel fatto che lo strumento utilizzato per lo studio era molto costoso», afferma Hekland. ScreenCancer sta regolando l’algoritmo per portare a termine un’impresa simile su immagini dermatoscopiche. Hekland prevede che il costo dello sviluppo di questo software si aggiri intorno ai 5 milioni di euro. «Sono necessarie molte immagini precedenti alla biopsia insieme ai risultati della stessa perché l’algoritmo possa apprendere», spiega. Il contributo finanziario ricevuto da ScreenCancer sarà utilizzato per assumere una posizione tale da poter fare domanda per questo più cospicuo finanziamento. Anche se la sua azienda avrà successo, gli esseri umani resteranno al centro del processo diagnostico. «Non vogliamo escludere il dermatologo», afferma Hekland. «Ma la quantità di minuti necessaria per accertarsi che cancri mortali siano rilevati deve essere ridotta sensibilmente».
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